Clonato il sito di Prada, la Gdf scopre mega truffa

Migliaia di prodotti contraffatti made in Cina venduti online

La guardia di Finanza di Pordenone ha scoperto una mega truffa mada in Cina ai danni di Prada. Il lungo filo della rete criminale vendeva in internet prodotti della casa italiana contraffatti. La denominazione del sito, per ingannare gli utenti, sembrava non lasciare dubbi sull'autenticità e la originalità dei prodotti, con una «accuratissima elaborazione grafica», come ha sottolineato il comandante della Gdf di Pordenone, colonnello Fulvio Bernabei.
Sarebbe stato difficile anche per internauti esperti, comprendere che il sito non era quello originale: i prezzi dei prodotti in vendita, equivalenti a quelli degli outlet ufficiali gestiti dalla griffe italiana, il sistema di pagamento, gestito dai maggiori circuiti di moneta elettronica, e di spedizione della merce, affidato a primarie imprese del settore, non lasciavano dubbi.
I finanzieri hanno appurato che una volta effettuati gli ordini telematici e accreditati i pagamenti su un conto corrente acceso nel Guangdong, nella Cina meridionale, i prodotti erano consegnati da un corriere internazionale agli indirizzi degli acquirenti.

Ma i beni non potevano essere ritirati se non dopo avere pagato inaspettate spese di sdoganamento, dato che risultavano spediti da Hong Kong. Una volta venuti in possesso dei prodotti, per quanto curati fin nei minimi particolari , un occhio attento si sarebbe accorto che si trattava di abilissime contraffazioni, come hanno accertato gli ispettori messi a disposizione proprio da Prada.