Doni e luci per Katia, la bimba sordomuta uccisa dal suo papà

La comunità ucraina in preghiera per la bimba e mamma massacrate dal papà assassino a Licola

A guidare il corteo di preghiere era stato il fratello di Marina e la moglie, in tanti hanno raggiunto la casetta sulla spiaggia per pregare e donare simbolicamente bambole e colori, pupazzi e fogli con messaggi, «Riposa in pace dolce angelo biondo»

Un corteo illuminato dalle candele e la marcia verso il mare tra sabbia e rifiuti, lì davanti quella villetta dove un padre ha ucciso la sua bambina e sua moglie per poi togliersi la vita. Dopo il tramonto tra lacrime e preghiere, disperazione e rabbia davanti la villetta degli orrori dove è morta Katia, la piccola bimba sordomuta di 4 anni uccisa, massacrata da suo padre a colpi di accetta. Donne e uomini ucraini si sono inginocchiati sulla sabbia e hanno cominciato a pregare. Una tragedia che si è consumata in una notte di follia dopo una misteriosa lite con la mamma, Marina, trentatreenne, anche lei finita a colpi d’ascia. Volodymir Havrylyuk, 44 anni, il papà assassino, si era poi ucciso sgozzandosi da solo. A guidare il corteo di preghiere era stato il fratello di Marina e la moglie, in tanti hanno raggiunto la casetta sulla spiaggia per pregare e donare simbolicamente a quel piccolo angelo bambole e colori, pupazzi e fogli con messaggi, «Riposa in pace dolce angelo biondo».