Sorvegliati speciali dopo i tragici fatti di Parigi, i centri culturali islamici e le moschee diventano oggetto di indagini e controlli in tutto il mondo. Non fa eccezione Napoli, dove la presenza di stranieri provenienti da ogni angolo del mondo musulmano si fa sempre più consistente. A Napoli tre moschee sono così finite nel mirino di polizia e carabinieri. Molto più di un semplice monitoraggio e dei controlli di maniera. Il lavoro degli uomini della Digos e quello dei militari del Ros dei carabinieri si sta concentrando su tre luoghi di culto e su una lista di nomi di maghrebini che vivono stabilmente da qualche anno in città. Sedici nomi sui quali si concentra un lavoro di intelligence. Sono tutti accomunati nel loro profilo da tre elementi: sono giovani (età media 20-35 anni), gravitano intorno alle zone comprese tra il Borgo Sant'Antonio Abate, la Ferrovia e piazza Mercato e infine frequentano assiduamente i luoghi di culto. Non sono indagati, su di loro almeno al momento non pende alcun procedimento penale; ma vengono attenzionati e monitorati costantemente».