Droga non pagata, agguato mortale in strada

La morte di Domenico Aporta e del ferimento di suo fratello Mariano apre nuovi scenari

Droga non pagata, esecuzione in piazza. Potrebbe essere questa la motivazione della condanna a morte di Domenico Aporta e del ferimento di suo fratello mariano. Una partita di droga sparita e una somma di denaro non corrisposta. Lungo questa pista si snodano le indagini sulla morte del 24enne assassinato sabato notte nei viali del Rione Berlingieri. Gli inquirenti analizzano il quadro dei clan e operazioni delle piazze della droga. Domenico Aporta era quel che si dice in gergo un «pesce piccolo»: considerato organico al gruppo della Vinella Grassi (secondo quanto ricostruito in un articolo de Il Mattino). 
Più difficile collocare invece suo fratello Mariano, ventenne e incensurato. Il ragazzo è rimasto ferito durante l'agguato mortale dei killer in via Monte Faito, l’altra notte. In una prima versione si era dichiarato lontano dal luogo dell'attentato. Sarebbero invece riuscito a fuggire a bordo delo suo scooter per raggiungere l’ospedale San Giovanni Bosco.

Redazione