Il caso di Enzo Tortora è il più celebre, ma ogni anno nei Tribunali italiani la giustizia commette errori che generano veri e propri drammi, e qualche volta vittime. Napoli detiene il primato di città con il più alto numero di errori giudiziari accertati. Lo rivela l’ultimo rapporto del Ministero della Giustizia sull’applicazione delle misure cautelari e sulle riparazioni per ingiusta detenzione, nel 2019 sono stati indennizzati 1000 casi di errori giudiziari con una spesa di circa 27 milioni di euro. Nell’1 per cento dei casi l’errore giudiziario riguarda persone ingiustamente condannate, in tutti gli altri si tratta di persone che finiscono in carcere e sotto accusa da innocenti. A Napoli si sono contati 129 casi in un anno, con indennizzi per oltre 3,2 milioni di euro. In media, più di 24mila euro ad errore. Nel 2018 i casi a Napoli erano stati 113 e il confronto con il 2019 segna un evidente aumento. Dopo Napoli, nella classifica nazionale, c’è Reggio Calabria con 120 casi e indennizzi per oltre 9 milioni di euro.
Sulla scorta di questi dati, nelle scorse settimane è stata avviata in Senato la discussione per l’istituzione della Giornata nazionale in memoria delle vittime di errori giudiziari, con la relazione del senatore Dal Mas. In molti casi, quando viene riconosciuto l'errore, passa troppo tempo prima di ricevere l'indennizzo e ancora più spesso le somme non sono considerate congrue rispetto ai danni provocati da un errore giudiziario.
La malagiustizia, al pari della malasanità, rappresenta uno dei problemi cronici del nostro paese. Qando si parla di criticità della giustizia si parla quasi sempre dei tempi biblici che ci vogliono per un processo ma l'errore giudiziario non può essere considerato un aspetto fisiologico del sistema.