Le parole dei segretari generali Maurizio Carmeno, Carla Costantino e Gianni Ricci dopo il primo omicidio dell'anno e gli attentati avvenuti a Foggia.
“In questa provincia si spara e si ammazza con una facilità che lascia sgomenti. Già registriamo il primo episodio di sangue, dopo che lo scorso anno abbiamo contato in tutta la provincia il doppio degli omicidi rispetto al 2018. E si ripetono attentati e violenze. Segnale che ci preoccupa e che deve accelerare i processi per l’istituzione a Foggia della Direzione Investigativa Antimafia e del potenziamento degli organici delle forze di polizia e della Procura della Repubblica, per sostenere il già encomiabile lavoro che sul piano repressivo e di intelligence sta svolgendo la cosiddetta ‘Squadra Stato’.
Sono gli allarmi e le richieste che le nostre organizzazioni hanno lanciato lo scorso 5 dicembre dal palco della manifestazione unitaria ‘Foggia terra di legalità’. Gravi sono le ripetute azioni intimidatorie ai danni di attività commerciali, con due di queste andate distrutte la notte di capodanno.
Episodi che aggravano il diffuso clima di invivibilità e insicurezza nei cittadini - continua la nota - e che, colpendo le imprese, danneggiano l’economia e il lavoro, scoraggiando chi avrebbe intenzione di fare investimenti imprenditoriali in questa città. Come ha detto Mons. Vincenzo Pelvi ‘Foggia appare una città miope dove ciascuno cerca il proprio interesse... Si finisce con il vivere immersi in un mondo artificiale fatto di divertimento, violenza, banalità, mettendo a rischio il bisogno di autentiche relazioni, di fiducia e capacità di dono.... Di qui la necessità di armonizzare la fatica del pensare, del confronto, dell’approfondimento...’
Per questo crediamo che uno stato di emergenza complicato ed accertato vada affrontato con misure speciali: si costituisca una task force interdisciplinare permanente che veda coinvolte istituzioni, procura, forze dell’ordine, Chiesa, mondo imprenditoriale ed industriale, forze sociali, associazionismo, terzo settore, comitato di cittadini.
C’è bisogno - secondo il sindacato - di una grande alleanza sul territorio, c’è bisogno di una decisa presa di posizione collettiva, c’è bisogno di una ‘scesa sul campo’ reale, concreta, sentita e collettiva. Il territorio dauno non può rassegnarsi a questo declino, ma ha invece bisogno come il pane di sviluppo e occupazione e soprattutto di legalità che, come ripetiamo sempre, è pre condizione per una crescita vera sul piano economico e sociale.”