Rosario Lopa, Portavoce Prima Italia Napoli–Comitato Napoli Sociale per il No referendum e Alfredo Catapano, esponente di Azione Nazionale-Napoli Capitale, a margine della pubblicazione tramite organi di stampa della notizia che la città di Napoli non ha un piano antisismico, hanno ribadito: "Già il 2 settembre consegnammo al Palazzo di Governo Prefetto di Napoli, una richiesta di sollecito agli enti preposti per il monitoraggio, verifica e controllo della staticità degli edifici scolastici e degli edifici adibiti ad abitazione della Campania, ai sensi della vigente normativa in materia di sicurezza e di edilizia scolastica ed residenziale, attestante l’idoneità statica dei locali.
La forte scossa con epicentro nei pressi di Amatrice e Accumoli, in provincia di Rieti prima e la seconda più forte di ieri con epicentro comuni vicino Norcia, è stata avvertita nelle regioni limitrofe e anche in Campania e principalmente nel suo capoluogo, Napoli, generando stati di panico e apprensione nei cittadini, e che il prezzo pagato in vite umane, nel primo caso, è stato altissimo soprattutto di Bambini."
La nostra regione, hanno sottolineato Lopa e Catapano, da sempre, è soggetta a ingenti deformazioni del suolo (bradisismi), accompagnate da variazioni della composizione dei gas fumarolici, oltre e da una moderata sismicità presente a fasi alterne ma intensa. "Esistono norme e criteri, ma non un piano, per quanto riguarda l’ente comunale, la questione è la priorità di spesa decisa. Il privato, fa un altro ragionamento è che la gente preferisce spendere soldi per abbellire le proprie case, ma non per renderle più sicure,perché a parte le zone in cui si è avuto di recente un terremoto, tutti si dimenticano di essere in una zona a rischio sismico. Le altre priorità di spesa sono per altri capitoli e cosi viene a mancare la giusta sensibilità. Non è obbligatorio fare interventi preventivi che debbano rispettare gli standard imposti dalle norme per la sicurezza valide per i nuovi edifici, fare quelli necessari per evitare crolli. Mah questo non è ancora stato compreso, e i cittadini non fanno gli interventi basilari perché ritengono che i costi siano molto maggiori di quanto in effetti possano essere, poi l’ente pubblico non concede gli incentivi fiscali o economici sufficienti per salvarsi la vita."
A fronte delle considerazioni fatte occorre sollecitare le amministrazioni territoriali (Regione, Città Metropolitana, Capoluogo di Provincia, Comuni) e gli enti preposti di avviare i controlli di staticità dei plessi adibiti a scuole e residenziale e dotarsi da subito di un valido ed efficace piano antisismico.
Redazione Na