Fertiliti day, De Luca: penalizzata Campania che fa più figli

Il Governatore attacca su tweet: manteniamo media natalità e riceviamo meno risorse

Anche il sito del Ministero è stato azzerato, Lorenzin criticata da tutti, anche il premier Renzi la scarica

La campagna del fertility-day promossa dal Ministero della Salute non ha solo scatenato una valanga di polemiche sui social e commenti indignati di milioni di giovani che non sentono affatto la necessità di procreare, soprattutto per mancanza di lavoro, diritti e servizi alla famiglia.

Il governatore della Campania Vincenzo De Luca ha preso al volo l’occasione per dire la sua in un tweet ricordando a tutti che la nostra è la regione più giovane del Paese, dove nascono più bambini, e che nonostante questo resta la regione più penalizzata dal riparto del Fondo Sanitario nazionale.

Da ben cinque anni l’Italia detiene il record negativo delle nascite con il tasso di natalità più basso d’Europa. Solo la Campania con il suo 8,99 nati ogni mille abitanti tiene alta la media nazionale, insieme al Trentino Alto Adige. Un dato che rende ogni fertility day pressoché inutile, ma questa campagna assume addirittura i contorni di una colossale "presa in giro" per una regione che proprio perché giovane non riceve abbastanza risorse dal Governo per garantire i livelli essenziali di assistenza. "Una assurdità" scrive il governatore De Luca, che chiede di cancellare questo paradosso.

La sua battaglia contro i criteri di riparto del Fondo sanitario va avanti ormai da tempo. Più volte è stata occasione di scontro con il commissario alla sanità Joseph Polimeni, ma lo ha ribadito anche al tavolo della conferenza Stato - Regioni. I meccanismi di riparto infatti non si basano sul reale fabbisogno dei cittadini ma tengono conto di variabili come l'anzianità della popolazione (gli anziani hanno un costo maggiore per la sanità pubblica). Il discorso è semplice:  una regione come la nostra, con una popolazione più giovane ma anche un maggior numero di poveri e disoccupati, non può vedersi assegnare meno fondi del Veneto.

Da qui il tweet di De Luca a margine di una giornata già piuttosto complicata per il ministero guidato da Beatrice Lorenzin. La campagna pro-fertilità si è rivelata un boomerang. La ministra è stata fortemente criticata da destra e sinistra, oltre che dal popolo del web, e alla fine è stata pure "scaricata" dal premier Matteo Renzi: “Non conosco nessuno dei miei amici che fa un figlio perché vede un cartellone pubblicitario“ ha commentato il presidente del Consiglio  che ha aggiunto: “Non sapevo niente di questa campagna e non l’avevo nemmeno vista. La mia opinione è che se vuoi creare una società che scommetta sul futuro e torni a fare figli devi intervenire sulle cose strutturali – ha proseguito Renzi -. Vediamo Paesi in cui c’è un boom di passeggini. Questa è la vera campagna per poter avere un futuro. Bisogna creare le condizioni per far sì che le persone possano scegliere quando fare figli”. Imbarazzo. 

Sarà un caso, ma dopo l'intervista rilasciata alla radio dal premier, la pagina del sito del Ministero della Salute dedicata al Fertiliti day è andata improvvisamente in tilt per problemi al server.  Resta solo l’home page, niente più cartoline con donne che agitano clessidre minacciose, niente più slogan tipo "sbrigati, non aspettare la cicogna" e videogiochi con gli spermatozoi che corrono. Restano le innumerevoli parodie che animano le bacheche, da nord a sud.

E dalla Campania che sforna più figli molti hanno apprezzato il tweet di De Luca ricordando un antico detto napoletano che recita: chi chiagne fott semp a chi ride...