Terremoto: non si ripeterà lo scandalo dell'Irpinia

Duro monito del procuratore antimafia Franco Roberti che era a S.Angelo negli anni Ottanta

“Non si ripeterà lo scandalo dell'Irpinia”. Ancora una volta quando si parla di terremoto e ricostruzione la provincia di Avellino torna in primo piano in termini fortemente negativi. Stavolta è addirittura il procuratore antimafia Franco Roberti che mette in guardia il centro Italia dai pericoli di una ricostruzione fatta di sprechi e ruberie. Lui era giudice istruttore al tribunale di Sant'Angelo dei Lombardi e ricorda bene cosa avvenne negli anni Ottanta, anche se – aggiungiamo noi – molti dei finanziamenti previsti per la ricostruzione si persero a Napoli senza mai arrivare nel cratere dell'Irpinia.

“La ricostruzione post terremoto è storicamente il boccone ghiotto di consorterie criminali e comitati d'affari collusi", sentenzia Franco Roberti intervistato da Repubblica.

"Porto con me – dice il magistrato - ricordi strazianti di quando, da giudice istruttore a Sant'Angelo dei Lombardi, attraversai e provammo a gestire l'immane disastro dell'Irpinia".

Tuttavia le dimensioni della tragedia sono diverse: qui ci furono quasi 3mila morti e 8mila feriti. Tutta un'altra storia. Ma Roberti ricorda l'inchiesta sui 21 morti provocati dalla disintegrazione di Palazzo Panorama a Sant'Angelo, palazzi sbriciolati proprio come a Amatrice: erano state violate tutte le norme nella costruzione. Furono rinviati a giudizio costruttori, tecnici, e anche il direttore del Genio civile che non aveva fatto nessun controllo. Non a caso, addirittura una delle mansarde di quel complesso era stata offerta gentilmente a un ex procuratore della Repubblica, che era stato già cacciato, ma sotto la cui gestione si erano sviluppati quei cantieri e quelle realizzazioni. Ma gli imputati furono assolti perché, pur essendo quelle contestazioni tutte verificate, si ritenne che la gravità dell'evento sismico superasse gli esiti di quelle loro condotte.

Oggi – annuncia Roberti - con le nuove normative, una sentenza del genere sarebbe impensabile.