Una direttiva quadro sui rifiuti, discariche, imballaggi, veicoli fuori uso, pile e accumulatori, apparecchiature elettriche ed elettroniche fuori uso. “Le competenze e le responsabilità nell'efficiente, efficace ed economica organizzazione della raccolta dei rifiuti urbani – ha dichiarato nella sua relazione in parlamento, al Comitato delle Regioni a Beuxelles il presidente della provincia di Avellino, Domenico Gembacorta - cade, quasi ovunque nell'Unione europea, sui Sindaci e dunque, sui Comuni, oltre che sugli altri livelli delle Istituzioni locali, Province e Regioni. Si tratta di responsabilità fondamentali perché investono non soltanto le questioni ambientali, di un territorio che merita rispetto e che non può sopportare ulteriori aggressioni, ma soprattutto la salute dei cittadini. Va, però, considerata con sempre maggiore attenzione il problema del valore del rifiuto urbano. Nella logica dell'economia circolare, i sindaci, i comuni, le province e le regioni dell'Unione europea, devono essere in grado di porsi obiettivi che possono migliorare la qualità della vita nei 28 Paesi dell'Unione.
Obiettivi e target che sembravano inimmaginabili fino a pochi anni fa – afferma sempre Gambacorta - soprattutto le percentuali della raccolta differenziata, ma anche la riduzione della produzione di rifiuti urbani – sono stati superati grazie all'Eco Design, alla prevenzione, alla regolamentazione, allo sharing, al riutilizzo, alla riparazione, al reimpiego delle risorse.
Sarà di fondamentale importanza la diffusione uniforme, in tutta Europa, di buone pratiche, comprendendo come le differenze fra i diversi Paesi siano notevoli e vadano ridotte gradualmente, come peraltro la legislazione europea ha già previsto, immaginando tempi diversi per il raggiungimento della riduzione dei rifiuti da destinare alle discariche.
Intanto si prevede la riduzione del rifiuto tal quale e la imitazione del rifiuto organico da destinare alle discariche. Un'economia circolare che tende al 100% attirerà nuove imprese, metterà a disposizione dell'economia europea milioni di tonnellate di materie secondarie, genererà nuova occupazione, contribuirà alla riduzione delle emissioni climalteranti.
L'attivazione di questo circolo virtuoso ha necessita di tre misure: - Introduzione di nuove filiere di responsabilità estesa (moda, arredamento, imballaggi); - Introduzione della responsabilità del consumatore e puntuale applicazione del principio "chi produce paga" - Riduzione, che riguarda soltanto alcuni Paesi europei, degli incentivi alla combustione dei rifiuti. Il 2030 può sembrare lontano, ma l'esperienza dimostra come non sia affatto così."
Un dato importante: Gli amministratori locali dell'Ue sono pronti ad alzare a quota 70% il riciclo dei rifiuti urbani per il 2030, rispetto al 65% delle regole proposte dalla Commissione europea.
"L'idea di lanciare e di coinvolgere i sindaci di tutta Europa in uno schema simile al Patto dei Sindaci, che tanto successo ha avuto nel settore dell'energia sostenibile, non soltanto farebbe partire dal basso questa riforma, ma consentirebbe una diffusione degli obiettivi in tempi incredibilmente più rapidi.”
Gianni Vigosoro