Il Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria, primo sindacato del Corpo, torna sulla questione del concorso Agenti 300 uomini più 100 donne tenuto nello scorso mese di aprile, per il quale sono state sospese le procedure per presunte irregolarità nello svolgimento (possibili infiltrazioni della criminalità organizzata)e chiesto il parere dell’Avvocatura Generale dello Stato sull’eventuale annullamento.
“Abbiamo invitato il Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria a rompere gli indugi e, a prescindere dalla pronuncia o meno dell’Avvocatura della Stato, annullare le procedure di svolgimento delle prove in regime di autotutela”, spiega Donato Capece, segretario generale del SAPPE. “Allo stesso tempo, il SAPPE ha proposto all’Amministrazione di avviare immediatamente le procedure per la ripetizione delle prove che devono essere espletate prima della fine dell’estate nella Sala concorsi della Scuola di Polizia Penitenziaria di Roma, anche avvalendosi di un sistema di controllo mediante telecamere a circuito chiuso con registrazione video, allo scopo di escludere ogni candidato ripreso a commettere irregolarità”.
A parere del SAPPE, una decisione di questo tipo permetterebbe di terminare le procedure prima della fine dell’anno consentendo di avviare i vincitori a frequentare il corso di formazione entro il 2016.
“Contemporaneamente alla ripetizione del concorso è indispensabile”, prosegue Capece, “dare corso allo scorrimento delle graduatorie ancora valide degli idonei non vincitori dei concorsi precedenti al fine di avviare ai corsi di formazione almeno 800 (ottocento) ulteriori agenti. I Reparti di Polizia Penitenziaria presso gli istituti penitenziari hanno bisogno di rinforzi al più presto. In questa direzione, il SAPPE sta continuando a sollecitare il Ministro della Giustizia Orlando, il Sottosegretario Chiavaroli e tutti i parlamentari possibili affinché venga inserito al più presto un emendamento nel primo provvedimento legislativo utile”