«La bocciatura del Puc non è un problema politico, è un dramma economico. È il colpo del ko alle possibilità di sviluppo della città nel breve periodo».
A dirlo è l'ex consigliera comunale di Sant'Antonio Abate, Donatella Donadio. «Mettiamo da parte le riflessioni e le valutazioni politiche per un attimo e concentriamoci sui riflessi che il disco rosso al Piano urbanistico comunale comporta per Sant'Antonio Abate – aggiunge –. Senza uno strumento urbanistico che disciplini la pianificazione territoriale, individuando le aree a destinazione economica (industriale, imprenditoriale, terziario), non si possono attivare finanziamenti regionali o comunitari».
«Il destino di una città non può essere legato alla rottamazione degli assessori che, esaurito il compito di avallare da semplici notai le scelte del sindaco, sono pronti per essere sostituiti; o al tentativo di Varone di entrare nel Pd per salvare la poltrona – conclude –. E pure le belle parole, che tali resteranno, sul distretto turistico e sugli incentivi per i b&b e sulla valorizzazione archeologica a poco servono date le condizioni attuali, purtroppo. Senza Puc, è tutto fermo all'anno zero. Zero come i risultati di quest'Amministrazione».
Redazione Na