Quello che ci accingiamo ad approvare è un provvedimento che, per la verità, avrebbe dovuto essere perfezionato e promulgato già sei anni fa. Ricordo infatti che tale dispositivo, almeno per le parti già previste nell'atto approvato all'unanimità dalla Camera dei Deputati, non vide la luce perché nel successivo passaggio al Senato incontrò la fine anticipata della Legislatura. Evidentemente, con una sola Camera legiferante, avremmo già approvato questa legge che, nell'epoca delle nanotecnologie e delle cure che si attagliano all'individuo e non alla malattia, colma un gap". Lo ha detto, intervenendo in Aula, il senatore del gruppo ALA (Alleanza Liberalpopolare-Autonomie) Vincenzo D'Anna, annunciando il voto favorevole di ALA al Ddl Sanità.
"Con questo provvedimento - ha spiegato D'Anna - ci siamo dotati di un percorso giuridico e legislativo al quale avviare ogni ipotesi di tipo sperimentale, sia per i farmaci sia per le cure". Inoltre, "altro elemento di pregio della legge" è, per il senatore di ALA: "il riordino delle professioni sanitarie rimasto fermo a un decreto del 1946.
Dopo quarant'anni, finalmente anche i Biologi entrano a far parte delle professioni sanitarie. Tuttavia, per alcune professioni, come quelle dei chiropratici ad esempio, andrebbe indicata la necessità di definire, in sede di delega della legge al governo, la necessità di dotarsi almeno di un titolo di laurea magistrale".
"La mancanza di questa indicazione lascia presagire", infatti, per D'Anna "che si voglia fare, per alcune di queste professioni, una sorta di sanatoria". "L'auspicio è che i requisiti professionali e il percorso formativo siano puntualmente identificati, anche con studi integrativi ed una specializzazione. Evitiamo, insomma, di mettere sul mercato professionisti che non hanno il bagaglio culturale, la preparazione e il percorso di studi dei rappresentanti delle altre categorie" ha concluso.
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