"Al Sud famiglie sempre più a rischio povertà"

Il dato dell'Istat: nel Mezzogiorno una famiglia su quattro senza redditi da lavoro

Al Sud una famiglia su quattro senza redditi da lavoro. E' quanto viene fuori dalla fotografia operata dall'Istat. Le famiglie 'jobless' sono passate dal 9,4% del 2004 al 14,2% del 2015 e nel Mezzogiorno hanno raggiunto il 24,5%, quasi un nucleo su quattro. La quota scende all'8,2% al Nord e al 11,5% al Centro. L'incremento ha riguardato le famiglie giovani rispetto alle adulte: tra le prime l'incidenza è raddoppiata dal 6,7% al 13%, tra le seconde è passata dal 12,7% al 15,1%. Senza soldi e con una spesa sociale assolutamente insufficiente. Il sistema di protezione sociale italiano è tra quelli europei “uno dei meno efficaci” secondo l'Istat. La spesa pensionistica “comprime il resto dei trasferimenti sociali”, aumentando il rischio povertà. Nel 2014 il tasso delle persone a rischio si riduceva dopo il trasferimenti di 5,3 punti (dal 24,7% al 19,4%) a fronte di una riduzione media nell'Ue di 8,9 punti. Solo la Grecia fa peggio dell'Italia. Nel nostro Paese la disuguaglianza nella distribuzione del reddito è aumentata da 0,40 a 0,51 tra il 1990 e il 2010; si tratta dell'incremento più alto tra i Paesi per i quali sono disponibili i dati. Il reddito familiare è un fattore determinante. Il vantaggio degli individui con status di partenza 'alto' (ossia che a 14 anni vivevano in casa di proprietà e che avevano almeno un genitore con istruzione universitaria e professione manageriale), rispetto agli individui che invece provenivano da famiglie di status 'basso' (ossia con genitori al più con istruzione e professione di livello basso e con casa in affitto) è più basso in Francia (37%) e in Danimarca (39%), mentre è molto forte nel Regno Unito (79%), in Italia (63%) e Spagna (51%).

Redazione