Grand'Eté sospende l'attività: 75 dipendenti in attesa

Pompei. Il supermercato chiude temporaneamente per contenzioso con la proprietà

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Dopo tre anni di dispute legali dovute a infiltrazioni nell'edificio, il supermercato Grand'Eté di Pompei ha deciso di sospendere l'attività, lasciando incerto il futuro dei suoi 75 lavoratori

Nel novembre 2021, la società CI.Bo inaugurò il supermercato Grand'Eté in via Pontenuovo, Pompei. Sin dall'apertura, l'edificio presentava problemi strutturali, come perdite e infiltrazioni, che ostacolavano le operazioni quotidiane e danneggiavano merci e materiali. Nonostante queste difficoltà, il punto vendita divenne un riferimento solido per la comunità locale, offrendo occupazione a 75 persone.

Il contenzioso con la proprietà

Le persistenti infiltrazioni diedero origine a un prolungato conflitto tra CI.Bo e il fondo lussemburghese proprietario dell'immobile. Pur pagando regolarmente l'affitto, CI.Bo tratteneva alcune quote condominiali per evidenziare i disagi causati dai danni strutturali. Le comunicazioni tra le parti si limitarono a diffide e ammonimenti ufficiali, fino a gennaio 2025, quando la proprietà tentò di sfrattare l'affittuario appellandosi a una clausola contrattuale. Il giudice respinse la richiesta, concedendo 60 giorni per proseguire l'attività, ma l'azienda scelse di sospendere le operazioni per evitare di offrire un servizio parziale.

Le prospettive future

Attualmente, non vi sono affitti arretrati né stipendi non pagati ai dipendenti. CI.Bo ha avviato consultazioni con i sindacati per valutare l'eventuale ricorso alla cassa integrazione, in attesa della risoluzione del contenzioso. Il tribunale ha nominato un consulente tecnico per valutare i danni subiti dal supermercato, mentre le parti cercano una mediazione. I dipendenti hanno organizzato proteste all'esterno del punto vendita per esprimere le proprie preoccupazioni e chiedere soluzioni. Una chiusura definitiva rappresenterebbe una grave perdita per l'area di Pompei e Castellammare, considerando che molti lavoratori provengono dalle zone limitrofe e potrebbero avere difficoltà a reinserirsi nel mercato del lavoro.