Carceri, De Fazio: per malati di mente servono risposte immediate

L'appello rivolto al ministro della salute Orazio Schillaci

carceri de fazio per malati di mente servono risposte immediate

La situazione complessiva nelle carceri è drammatica e di natura emergenziale...

“Apprendiamo dell’istituzione, presso l’Ufficio di gabinetto del Ministro della Salute, Orazio Schillaci, di un tavolo di lavoro per lo studio delle disposizioni in materia di superamento degli ospedali psichiatrici giudiziari. In proposito, al di là delle buone intenzioni, ci fa specie che a distanza di oltre otto anni dalla chiusura degli Oo.pp.gg. ci sia ancora bisogno di tavoli di lavoro e di studi per superare una situazione kafkiana nella quale vengono trattenuti in carcere malati di mente anche senza che vi sia un titolo giuridico che lo disponga e censurata dalla corte costituzionale”.

Lo dichiara Gennarino De Fazio, segretario generale della Uilpa polizia penitenziaria.

“La situazione complessiva nelle carceri è drammatica e di natura emergenziale e quello dei ristretti affetti da patologie psichiche e psichiatriche è un ulteriore problema nei problemi. Queste persone, che dovrebbero essere adeguatamente curate, sono spesso abbandonate a sé stesse e alla Polizia penitenziaria che, 24 ore su 24 per 365 giorni all’anno, fa ciò che può, pur non avendo né competenze specifiche né mezzi, tanto che spessissimo è fatta oggetto di aggressioni fisiche proprio da questi detenuti, che peraltro non sono imputabili, e che arrivano anche a tentare, talvolta riuscendovi, il suicidio e addirittura omicidi. Reclusi che, a loro volta, non di rado vengono trasferiti da un carcere all’altro, come fossero un pacco postale, solo nel vano tentativo di alleviare le tensioni e le incompatibilità che si ingenerano”, spiega il segretario della Uilpa.

“In attesa di poter esaminare il decreto del ministro Schillaci istitutivo del tavolo di lavoro, auspichiamo pertanto che si faccia presto e che si trovino soluzioni normative e organizzative efficaci rispetto alle quali siamo anche pronti a offrire il nostro contributo di conoscenze e propositivo.

Finché il medico studia il malato muore, recita un adagio popolare. In carcere, nostro malgrado, questa non è solo una metafora”, conclude De Fazio.