Covid, De Luca: "La diffusione dei contagi aumenta pericolosamente"

Ieri vaccinati circa 2mila bambini tra i 5 e 11 anni

covid de luca la diffusione dei contagi aumenta pericolosamente

COVID - Ieri è iniziata la vaccinazione dei bimbi di età tra i 5 e gli 11 anni. Credo di poter dire che registriamo risultati molto incoraggianti. Non abbiamo avuto molte prenotazioni fino a ieri ma le vaccinazioni hanno registrato un risultato importante solo ieri sono stati vaccinati 2mila bimbi di questa fascia d'età ed è molto molto molto significativo.

Aumenta la diffusione del contagio Covid a un ritmo impressionante. Ci stiamo avvicinando anche in Italia, sia pure con ritardo, ai livelli di contagio che registriamo in altri Paesi d'Europa. C'è da augurarsi ovviamente che il livello di vaccinazione nel nostro Paese ci salvaguardi dagli effetti più pesanti del contagio, ma non c'è dubbio che siamo di fronte a un fiammata di contagio estremamente preoccupante. Ieri abbiamo avuto 40mila vaccinati di cui molti con prima dose. Si conferma che c'è una ripresa della campagna anche se da ieri cominciamo ad aver un dato estremamente preoccupante, aumenta la diffusione del contagio ad un ritmo impressionante. Un aumento che è dell'ordine del 200-300% di contagi. Ci stiamo avvicinando anche in Italia, si pure con ritardo ai livelli che registriamo in altri paesi in Europa c'è da augurarsi che il livello elevato di vaccinazione ci salvaguardi da effetti pesanti ma siamo di fronte ad una fiammata di contagio estremamente preoccupante. Siamo di nuovo in una situazione di grave emergenza.

Se periamo la testa nella settimana dalla vigilia di Natale a Capodanno perdiamo tutto quello che abbiamo fatto in questi mesi e ci ritroviamo a metà gennaio a dover richiudere. Non è certo una ghigliottina ma è il minimo che potevamo fare. Siamo pienamente nella quarta ondata Covid, la diffusione del virus è maledettamente accelerata. Siamo al punto che, continuando questa crescita, dovremo chiudere i reparti ordinari e riaprire i reparti di terapia intensiva. In Campania il tasso di occupazione delle terapie intensive è molto basso, siamo al 3,5%. Ma abbiamo dato indicazioni di riattivare i posti di terapia intensiva a cominciare dagli ospedali modulari, oltre 70 solo all'ospedale del Mare. Dobbiamo riaprire le terapie intensive, per la gioia di quelli che ci facevano osservare che le terapie intensive che avevamo inaugurato erano vuote. Ora contenti tutti: si stanno riaprendo e rioccupando.

Durante le feste di Natale nessuna festa in piazza e meno che mai a Capodanno. Come sappiamo tutti quanti a Capodanno non è possibile nessuna forma di controllo, cosa controlliamo? Migliaia di persone senza mascherina, gente che si passa la bottiglia di alcolici? Questa ordinanza regionale ha l'obiettivo di salvaguardare la nostra salute, la nostra economia e le nostre scuole.

L'ordinanza regionale con la quale si vieta in Campania il consumo di cibo e bevande (tranne l'acqua) dal 23 dicembre al 1° gennaio in aree pubbliche, e nei giorni 23, 24 e 25 dicembre e 1° gennaio il divieto di vendita con asporto di bevande, era il minimo di prudenza e responsabilità necessarie, non è la ghigliottina. L'obiettivo è evitare assembramenti davanti ai bar e ai pub di gente che consuma alcolici, provocando assembramenti. Non è un grandissimo sacrificio. L'alternativa alla responsabilità e al contenimento del Covid è la chiusura di tutto. Lo dico con grande serenità e semplicità, ma con grande chiarezza. Se perdiamo la testa nella settimana dalla Vigilia di Natale a Capodanno, noi perdiamo tutto quello che abbiamo fatto in questi mesi, e ci ritroviamo a metà gennaio a dover richiudere i bar e i ristoranti, le attività che comportano assembramenti, i negozi, le palestre, i cinema, i teatri. Diventerà inevitabile. Ci eravamo abituati al fatto che tutto dovesse rimanere aperto, ma tutto rimarrà aperto, magari con qualche limitazione come nell'ordinanza, se saremo responsabili.