"Quando risparmiare non coincide con economizzare"

L'analisi di Gianni Lepre opinionista economico

quando risparmiare non coincide con economizzare

Analisi di un trend

Gli Italiani nel mondo sono conosciuti anche per essere, dal punto di vista economico, un popolo di 'formiche'. Nei periodi bui di pandemie sanitarie, economiche o belliche, è come se partisse automaticamente la stretta alla cintura delle famiglia, e di conseguenza delle piccole imprese.

Una sorta di "autosave mode" che conduce ai 'giri di vite' su fiscalità e agi, con la conseguenza di garantire alla società italica di resettare con una certa facilità il modus vivendi, adeguandolo ai tempi. Una questione questa che per gli Italiani è genetica essendo i discendenti diretti degli antichi Romani per i quali il "mala tempora currunt" non era solo un motto, ma una filosofia di vita. Il problema, però, venendo ad oggi, e quindi alla crisi economica dovuta al Coronavirus, è che "molto di rado il risparmiare vuol dire economizzare" - come sottolinea Gianni Lepre, opinionista economico del Tg2 Rai, ed esperto del tessuto imprenditoriale artigiano.

"Oggi fare le formiche - continua Lepre - provoca solo il mettere da parte una liquidità che poi dovrebbe servire nei momenti d'oblio, sempre che, non cambino leggi ed usus fiscale".

Ed in effetti il ragionamento dell'economista partenopeo ha un suo perchè: " Sotto la cosiddetta mattonella, o nel materasso, come nell'immaginario collettivo, gli Italiani hanno la bellezza di oltre 200 miliardi di euro che non solo sfuggono al fisco, ma persino alla zecca. Come detto più volte se noi immettessimo sul mercato anche solo il 50% di quella liquidità la locomotiva Italia ripartirebbe a pieno vapore". "Ma d'altro canto - riflette Lepre - 'Mala tempora currunt sed peiora parantur', dunque le famiglie si sono chiuse a riccio tentando di risparmiare il più possibile per quei periodi nel quale sarà ancora più dura". Ovviamente questo andazzo, sintetizzando il pensiero di Lepre, non solo fa stagnare l'economia tricolore, ma non permette di uscire da quelle sabbie mobili che stanno ingoiando giorno dopo giorno le imprese italiane. "

Non è tempo di formiche troppo prudenti - chiosa Lepre - ma spendere con la dovuta oculatezza fa bene, anche se il buio all’orizzonte dell’economia e la perdita del lavoro non incoraggiano i consumi.

E' proprio guardando i tempi e considerando le variabile che il governo centrale dovrebbe garantire una manovra multilaterale con la quale da una parte garantire l'innesco dei consumi attraverso il riaffiorare di una liquidità in contanti che farebbe da miccia, e dell'altra parte consentire alle imprese, a seconda delle esigenze, di rialzare la saracinesca e tornare a giocare un ruolo sul mercato".

Lepre ha poi concluso: "Non è questo il tempo di prestare il denaro all'Italia, è questo il tempo di investire sull'Italia e sulla sua ripresa. Purtroppo noto che si va in direzione opposta".