Le consegne a domicilio sono in aumento durante questo periodo caratterizzato dalla pandemia da Coronavirus in corso, mentre gli italiani (e mezzo mondo) restano a casa dal lavoro e dalla scuola, i conducenti delle flotte dei veicoli di trasporto merci non si fermano per servire i cittadini fornendo loro i beni più o meno essenziali. Il ricorso allo shopping online è l’unico modo che si ha in questo momento per fare degli acquisti e il rovescio della medaglia è che i corrieri stanno effettuando il triplo dei carichi e scarichi rispetto agli scorsi mesi. Le regole date ai conducenti di tutto il paese, sia nei comportamenti individuali che nella gestione veicoli sono rigide. Prima fra tutte quella di non condividere i loro dispositivi portatili con i clienti quando effettuano consegne che necessitano della firma e la fornitura degli equipaggiamenti protettivi ai lavoratori nelle loro aree - guanti o maschere – oltre all’istituzione delle consegne "senza contatto".
Già prima dell’emergenza sanitaria mondiale le normative sulla sicurezza alla guida erano stringenti. L’Unione Europea aveva già posto un limite alle ore di lavoro dei conducenti per garantire la loro incolumità e non rischiare che la stanchezza potesse mettere a repentaglio la loro vita. Molte aziende per ovviare a ciò hanno adottato un sistema collegato al tachigrafo digitale, come il Tachograph Manager di Weebfleet.
Questo sistema telematico scarica in remoto tutti i dati del tachigrafo necessari e li invia alla sede centrale che può così avere sottomano sia le effettive ore di lavoro dei propri dipendenti, sia veder garantito il diritto alla concorrenza che potrebbe indurre i conducenti a lavorare più del dovuto. Il ricorso al digitale è apparso necessario dal momento in cui molti trasportatori, a fine turno, causa la stanchezza, registravano dati incerti sui vari documenti aziendali.
Consegne a domicilio: il salvavita dei cittadini durante il lockdown
In giornate così estreme come queste vissute durante il confinamento in casa, anche fare la spesa può risultare complicato. Mantere il metro di distanza nelle file di ingresso al supermercato, gli scaffali sigillati con accesso solo a quelli contenenti beni primari. Eppure con dei bambini in casa anche il quaderno e i pastelli diventano beni necessari, così come il tablet per la didattica a distanza o il nuovo gioco per la Play Station, panacea di tutte le ore trascorse tra le quattro mura.
Il soccorso è arrivato proprio dagli e-commerce e dalle consegne a domicilio, che in queste settimane hanno intensificato molto i ritmi lavorativi. Le società hanno però risposto all’appello di non sacrificare i loro dipendenti in favore delle persone chiuse in casa, e lo hanno fatto sia monitorando che il loro effettivo lavoro non peccasse di estrema generosità in orari e chilometraggi, sia fornendo loro tutti i dispositivi di protezione necessari.