Campania pronta all'emergenza, scatta la fase 2: oggi il piano

Tavolo convocato dalla Regione, il presidente De Luca ratifica il Piano entro le 15 di oggi

campania pronta all emergenza scatta la fase 2 oggi il piano

In molti ospedali mancano presidi di protezione individuale, aree dedicate e soprattutto c'è l'incognita delle sale di rianimazione

Anche la Campania si prepara a fronteggiare l’arrivo dei primi casi di infezione da Coronavirus e da questa mattina comincerà la cosiddetta Fase Due, si alza il livello di allerta e ci si prepara all'emergenza. 

Allo stato sono tutti negativi i test su casi sospetti effettuati al Cotugno, circa 40 negli ultimi giorni, ma l'evoluzione del contagio è molto rapida ed è presumibile che presto anche la nostra regione debba far fronte a casi conclamati. L'ospedale di riferimento per le malattie infettive è attrezzato per rispondere alla domanda di assistenza, ma non basta. Il reparto del Cotugno ha posti letto e risorse umane sufficienti a trattare meningiti e altri casi contagiosi gravi, mentre altri grandi ospedali non hanno la possibilità di accogliere pazienti infettivi e contagiosi. La Regione ha riservato 400 posti letto straordinari per gli eventuali casi di coronavirus ma in molti ospedali della nostra regione mancano anche i presidi di protezione individuale, mascherine e guanti monouso, copriscarpe. La maggior parte degli ospedali sono già affollati per le patologie ordinarie e l'influenza stagionale che ha raggiunto il suo picco ed è complicato fare diagnosi differenziali, distinguere tra i sintomi del coronavirus e quelli di una banale influenza. 

Ruolo e funzione dei medici e pediatri di famiglia è fondamentale in questa fase ma anche per loro esiste il rischio. I medici dovranno dedicare un’area dello studio alle visite, e dotarsi anche di occhialini e camici monouso. Le superfici dovranno essere disinfettate con ipoclorito di sodio e i rifiuti smaltiti come materiale infetto. Il presidente dell'ordine dei medici di Napoli Silvestro Scotti ha chiesto di limitare ai casi più gravi le visite a domicilio. Ciò significa che bisognerà consultare telefonicamente il proprio medico che sulla base dei sintomi deciderà il da farsi.

Il paziente sintomatico, positivo ai parametri di rischio, sarà segnalato al 118 e ai centri per le malattie infettive per predisporre quarantena domiciliare e test. Scatteranno l’isolamento domiciliare e la riduzione dei contatti, l’uso di mascherina, guanti e protezione dei conviventi, lavaggio frequente delle mani, areazione degli ambienti. Analogamente un paziente a rischio con sintomi sfumati che abbia avuto contatti stretti ma negativo al test va monitorato e assistito attivamente a domicilio o via telefono in attesa della possibile evoluzione. Il soggetto positivo al test e asintomatico va messo in quarantena domiciliare con sorveglianza attiva per 14 giorni. In caso di paziente sintomatico (febbre oltre 37,5 gradi, mal di gola, rinorrea, difficoltà respiratoria e sintomatologia simil-influenzale o polmonite) si deve predisporre un prelievo di tampone faringeo per il test e, a seconda della situazione clinica, predisporre l’ospedalizzazione che avverrà tramite il personale del 118. Il servizio del numero unico regionale sarà per questo potenziato. Il mezzo utilizzato per il trasporto ogni volta sarà adeguatamente sanificato. Il trasferimento dei pazienti sospetti deve avvenire con ambulanze attrezzate per il contenimento ad uso esclusivo dedicate in ogni Asl. Dovranno essere emanati protocolli operativi per le centrali del 118.

In tutti i pronto soccorso si pensa all'obbligo di mascherine chirurgiche per tutti i familiari e personale che entri in ospedale, triage differenziato per tutti i pazienti con febbre e sintomi respiratori e mascherine di protezione, ambienti riservati, tampone ai sospetti e isolamento in locali dedicati, un reparto isolato in ogni ospedale, anche per difendere la privacy dei pazienti. Una soluzione potrebbe essere quella adottata in queste ore nelle regioni colpite al Nord. La Protezione civile ha allestito tende da campo fuori agli ospedali dove è possibile eseguire il tampone, con relative zone di isolamento. 

I pazienti confermati al Covid-19 e in gravi condizioni devono essere ospedalizzati in stanze di isolamento singole con bagno dedicato e, possibilmente, anticamera. Qualora ciò non sia possibile serve una stanza singola con bagno dedicato e il trasferimento, appena possibile, al Cotugno.

Tutte le procedure che possono generare aerosol dovrebbero essere effettuate in una stanza d’isolamento con pressione negativa ma in Campania ci sono solo le due unità del Cotugno per cui si opterà per posti letto in isolamento. 200 al Cotugno e altrettanti nei reparti di malattie infettive periferici. Non sono consentite visite al paziente con Covid-19. 

Una delle incognite inoltre riguarda i casi che richiederanno assistenza rianimativa. Non tutti i presidi ospedalieri sono attrezzati. Da considerare anche le necessità di personale i costi e le risorse da impiegare. In definitiva c'è da chiarire bene le indicazioni operative, modalità di intervento del personale, i percorsi, le strutture di ricovero, quando effettuare i test diagnostici e quando no, tempi e modi di eventuali quarantene da disporre a domicilio. 

Sono questi i nodi da affrontare oggi nella riunione operativa convocata presso la Regione dal presidente Vincenzo De Luca insieme ai manager delle aziende ospedaliere e sanitarie  e i responsabili dei dipartimenti di prevenzione e del 118 insieme al centro epidemiologico regionale guidato da Angelo Argenzio. La bussola sono le linee guida diramate nelle ultime ore dal ministero della Salute. Il Piano regionale sul Coronavirus sarà poi ratificato alle 15 dal governatore Vincenzo De Luca che si riserva alcune decisioni finali rispetto alle opzioni tecniche prospettate.