Transumanza, primi passi dopo il traguardo Unesco

Si guarda al 2020 con entusiasmo e rinnovate aspettative

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Conferenza stampa di Asvir Moligal e famiglia Colantuono

Ottenuto l’importante riconoscimento tra gli elementi del Patrimonio immateriale dell’Umanità, la transumanza guarda al 2020 con entusiasmo e rinnovate aspettative. Quella molisana, in particolare, è già proiettata al primo incontro dell’anno, un confronto tra operatori pubblici e privati nel quale saranno gettate le basi per un progetto pilota da realizzare sull’itinerario più importante e più noto a livello italiano: quello dalla Puglia al Molise che ogni primavera viene percorso dalla famiglia Colantuono di Frosolone.

Questa e altre iniziative saranno presentate in una conferenza stampa organizzata venerdì 3 gennaio alle 10.30 in via Ziccardi 64, a Campobasso, nella sede dei Borghi della Salute, l’Associazione partner della transumanza, presieduta dal dottor Marco Tagliaferri, alla presenza del dottor Felice Di Donato, presidente della Pro loco di Santo Stefano, e soprattutto di Carmelina Colantono e Nicola Di Niro (Direttore di Asvir Moligal) i molisani che hanno spinto per dare maggiore peso specifico alla candidatura della transumanza all’Unesco. Entrambi parleranno di come si è arrivati, tappa dopo tappa, alla decisione di Bogotà, e anticiperanno le prime mosse pensate per stilare subito un programma di iniziative per il recupero e la valorizzazione del percorso attraversato dalla transumanza dei Colantuono, manifesto italiano della migrazione orizzontale di bovini.

Tra gli altri incontri, sarà presentato un convegno dibattito che si terrà domenica 5 gennaio nella frazione di Santo Stefano, presso i locali dell’ex edificio scolastico, con organizzazione e interventi della Pro loco, del Comune di Campobasso, di Asvir Moligal, della Fondazione Popoli e Territori, dell’Associazione ‘Tratturando’, dei Borghi della Salute, e di Simdo.

Santo Stefano rappresenta un passaggio essenziale del viaggio dei Colantuono, all’alba dell’ultimo giorno di viaggio. La piccola comunità che vive a 7 chilometri da Campobasso si adopera per accogliere mandriani e carovana, salutarli e offrire loro la prima sostanziosa colazione di giornata. Un momento sempre emozionante e partecipato che esprime i punti di forza della transumanza molisana: l’accoglienza, la condivisione e il desiderio di rinforzare le radici del nostro territorio.

Il convegno di Santo Stefano chiuderà una serie di tre incontri, i primi due si sono svolti a Santa Croce di Magliano e Torella del Sannio, altre due comunità fortemente legate al lungo viaggio dei Colantuono.