"Io sono un guerriero e combatto con forza, io sono un guerriero arruolato in una battaglia che mai avrei voluto combattere".
Il guerriero si chiama Giuseppe Capozzi, ha 55 anni, e la sua lotta è quella contro un tumore, che l'ha colpito prima a un polmone e poi al cervello. Giuseppe ha deciso di pubblicare una poesia sul profilo Facebook dell'Istituto dei tumori di Napoli Fondazione Pascale, dove racconta la sua battaglia contro un nemico silenzioso, che è "fort assai" e che "sta semp cù mmè". E quelle parole, con cui prova a descrivere il suo stato d'animo, le sue sensazioni, sono diventate virali. Virali al punto che in pochi giorni il post ha superato il 10mila "mi piace" e raccolto oltre 500 commenti e quasi 5mila condivisioni. Una poesia, un vero e proprio inno alla vita, quello che Giuseppe Capozzi art director di Portici racconta. Lui che da sei anni è in cura all'ospedale Pascale di Napoli, centro d'eccellenza nella cura delle neoplasie, e lotta contro un tumore che lo ha dapprima colpito a un polmone e poi al cervello, ma che non gli ha mai fatto perdere la speranza né la gioia di vivere. Un testo così bello quello di Giuseppe, nel quale tanti altri malati di tumore possono riconoscersi, che il Pascale ne ha fatto quasi il suo inno, affiggendolo nella hall della palazzina degenze e in ogni reparto dell'Istituto Nazionale Tumori. Anche oggi il presidente dell’ordine dei medici e altri referenti del Pascale in occasione della giornata di celebrazioni dedicata a Pascale ha voluto ricordare l’importanza di questi versi diventati simbolo di lotta per la vita. Scotti ha chiuso i lavori del convegno che ha portato alla firma della prima Alleanza Mondiale Oncologica in Rete, siglata dai centri di ricerca venuti a Napoli da Singapore, Cile, Brasile, Russia, Colombia, Etiopia. Scotti ha concluso il suo intervento leggendo la poesia <Il guerriero>, scritta da Giuseppe Capozzi, paziente del Pascale, diventata virale dopo averla messa sui social e diventata l’inno dell’Irccs partenopeo. (nella foto Giuseppe Capozzi e il direttore del Pascale di Napoli, ndr)
Ecco, di seguito, uno stralcio del testo della poesia di Giuseppe Capozzi, scritta quasi interamente in napoletano:
Io sono un guerriero - e combatto con forza, - io sono un guerriero arruolato in una battaglia - che mai avrei voluto combattere; - io sono un guerriero, - vinc e pperd, - cado e mi rialzo; - io sono un guerriero, - e quando vinco vedo tutto più colorato, - le cose, le persone e a faccia mia; - io sono un guerriero - e ssacc' sentì l'addore d'a vita - comm'a nisciune