Il conto alla rovescia è iniziato. Cento giorni al via dell’Universiade Napoli 2019, dal 3 al 14 luglio. La volata verso l'evento è lanciata da campioni dello sport napoletano che hanno vissuto la carriera a collezionare vittorie e podi, tra Olimpiadi, Mondiali, Europei: Patrizio Oliva, Pino Porzio, Gianni Maddaloni, Vincenzo Boni. Anche Sandro Cuomo, oro all'Olimpiade di Atlanta 1996, che ha alzato le mani al cielo anche ai Giochi universitari, a Edmonton, in Canada, 36 anni fa, lancia il suo messaggio: “Un grande evento internazionale, quello che mancava allo sport napoletano e campano, l’occasione di un rilancio. Sono certo che la scherma, come spesso avviene, regalerà tante soddisfazioni”. E dalla scherma alla piscina si accoda anche Pino Porzio, istituzione della calottina, 47 titoli vinti nella pallanuoto da giocatore e allenatore, uno dei cinque napoletani del Settebello che stregò il mondo all’Olimpiade di Barcellona nel 1992. “Vedi Napoli e vivi meglio, vincere qui è diverso - dice Porzio - Napoli è speciale, luogo magico, ideale per chi vuole seguire un evento sportivo importante come l’Universiade e godersi una vacanza unica tra i napoletani, ospitali e gentili come pochi al mondo”. Ma oltre all'immagine di Napoli e della Campania e all'occasione unica di rigenerare il parco degli impianti sportivi campani, c’è il lato sportivo, la competizione.
Il maestro Gianni Maddaloni, padre e allenatore di Pino, oro nel judo ai Giochi olimpici di Sydney 2000, sottolinea il peso della vittoria in un grande evento internazionale: “Lo sport è sacrificio, sudore e regole. Non solo per l'atleta, ma anche per una famiglia, per un Paese intero. E poi, come spesso è successo, all'Universiade si distinguono atleti che poi trionferanno all'Olimpiade, ai Mondiali”. E c’è dell'altro oltre alle gare e al medagliere. “Con lo sport, con eventi di questo calibro, si abbatte ogni tipo di barriera, etnica, politica, non ci sono steccati sociali – spiega Vincenzo Boni, medaglia di bronzo alle Paralimpiadi di Rio de Janeiro, tre anni fa, nei 50 metri dorso S3 - si infrange ogni ostacolo nel rapporto tra i popoli, con atleti di Paesi in guerra che si stringono la mano, oppure mangiano assieme al Villaggio. Emozioni uniche, che vivremo anche a Napoli”.