Mostra Scientopolis: danni a a sette postazioni interattive

Ribaltato il simulatore del terremoto

“Non potevamo immaginare che avrebbero scambiato la mostra scientifica per un Luna Park” commentano i responsabili"

 

In meno di due ore di visita un gruppo di minori proveniente dalla zona dell'Infernetto ha vandalizzato il 14% delle postazioni interattive della mostra “Scientopolis”.

L'entusiasmo incontrollato e la volontà di spingere oltre i limiti le attrezzature della mostra allestita al Guido Reni District, manifestati da una dozzina di ragazzini fra i 10 e i 13 anni, incoraggiati dall'indifferenza dei loro genitori, nel pomeriggio di ieri, ha mandato fuori uso 7 postazioni su 50 dedicate agli esperimenti di fisica, matematica, scienze, biologia, musica, anatomia, fenomeni naturali, energia solare, elettricità ed ottica. Corsa contro il tempo scattata da ieri per riparare i danni che saranno quantificati in settimana. La mostra domani mattina garantisce l'apertura al pubblico con le postazioni fuori uso transennate.

 

“Non potevamo immaginare che avrebbero scambiato la mostra scientifica per un Luna Park” commentano i responsabili della mostra che fanno capo alle società promoter Venice Exhibition srl e Time4Fun srl “diciamo solo che per gestire questa comitiva non sono stati sufficienti i tre addetti fissi normalmente presenti nelle sale della mostra a controllare l'utilizzo delle postazioni. Per questo, su indicazione della security che aveva già ricevuto segnalazione dei primi due danneggiamenti, sono stati chiamati altri due steward in rinforzo, per tentare di tenere a bada i ragazzini scatenati, ma a poco è servito. Il gruppetto, che poi si è scoperto appartenere alla stessa comitiva, era completamente fuori controllo”.

I primi danni avevano allertato il personale della mostra poco dopo le 16.30: il primo alla bicicletta che pedalando replica la biomeccanica ossea, sulla quale avevano spinto talmente forte sui pedali che si era staccata una gamba dello scheletro dentro la vetrina; ed al simulatore del tornado, dentro il cui meccanismo qualcuno aveva gettato della sabbia ostruendo il sistema di ventilazione. “Ulteriori danni” continuano gli organizzatori “li abbiamo riscontrati sul tamburo che simula l'oscillazione sul quale si sono divertiti a battere con tale violenza che ne hanno lacerato la pelle. Danni anche alla macchina magnetica dalla quale sono sparite 18 sfere d’acciaio, alla marcia di un simulatore d'auto che evidenzia le difficoltà alla guida in varie situazioni atmosferiche. Infine è stato frantumato il ripiano di marmo della macchina ad aria che simula la forza del vento”. La goccia che ha fatto traboccare il vaso è stato però il ribaltamento della postazione del simulatore del terremoto che ha provocato un temporaneo black out facendo scattare il salvavita. Progettato per essere utilizzato singolarmente, il macchinario, che riproduce le scosse sismiche ondulatorie e sussultorie, è stato invece preso d'assalto da 4-5 ragazzi alla volta, fino a rovesciarlo mettendone fuori uso il sistema elettronico e danneggiarne la struttura portante.

“A quel punto la security ha individuato gli adolescenti fuori controllo” concludono gli organizzatori “e li ha trattenuti all'uscita per rintracciare i rispettivi genitori. Il personale di vigilanza non voleva criminalizzare nessuno, ci mancherebbe, tanto meno la vivacità dei ragazzi, normale alla loro età, solo riconoscere le eventuali responsabilità”. “Ci ha invece lasciato esterrefatti la reazione dei genitori” continuano dal Guido Reni District, “che, mentre i figli erano dentro a scambiare la mostra per un'arena da gladiatori, se ne stavano tranquillamente nell'area ristorazione e bar accanto all’ingresso della mostra. Chiamati più volte dagli steward per venire a controllare i figli, rispondevano che 'i ragazzi sono vivaci' e 'che se le macchine si rompono e perché sono fragili'. Praticamente con fare a tratti minaccioso hanno scaricato tutta la responsabilità dei danneggiamenti sull'organizzazione, lamentando tra l'altro 'che deve essere la mostra a dotarsi di personale sufficiente per tenere a bada gli animi dei visitatori”.

Tanto che alla security, per evitare il degenerare della situazione, non è rimasto che accompagnare il gruppo di visitatori dell'Infernetto fuori dal complesso di mostre. “Adesso rimane la conta dei danni” concludono gli organizzatori “con le postazioni temporaneamente transennate, per consentire le riparazioni sperando che lo staff tecnico riesca a risolvere tutti i problemi in tempi rapidi. Avevamo messo in preventivo che qualche postazione potesse subire guasti per l'usura, ma non ci aspettavamo che qualcuno arrivasse a romperle di proposito, stiamo valutando con i promotori locali come intervenire nelle sedi opportune”. “È già il secondo danneggiamento dopo il fatto capitato alla riproduzione del Titanic della mostra Brikmania” dichiarano amareggiati “questa volta ci siamo scontrati con un senso di impunità dei genitori manifestato dai loro figli con lo spregio della proprietà altrui”.