di Luciano Trapanese
Quel provvedimento era sbagliato e ingiusto. E sarà archiviato. I medici dell'ospedale di Nola non sono responsabili del caos al pronto soccorso, di quei pazienti curati sul pavimento.
Era chiaro già in quelle ore. Il provvedimento a carico dei medici, emesso da De Luca, era stato intempestivo, inopportuno e sbagliato.
Infatti, il governatore ha poi raddrizzato il tiro. E sparato ad alzo zero sui commissari e sul governo. Sulla sanità campana ancora sotto tutela e che provoca casi come quello di Nola, e non solo.
La scena di quei pazienti sul pavimento ha fatto il giro d'Italia. Ha sollevato indignazione e proteste. Anche reazioni. Come quella del ministro Lorenzin («Non deve più accadere»). Il bla bla bla mediatico ha imperversato per una settimana. Poi, riflettori spenti. Silenzio. Nessun intervento. E tutto come prima. In attesa che accada di nuovo.
E accadrà, lo sapete bene.
Perché niente è cambiato. Basta andare in un qualsiasi pronto soccorso campano per ritrovare lo stesso, identico caos. Le interminabili attese. Pochi medici, pochi letti. E tensione alle stelle.
I medici di Nola non hanno colpe. I dirigenti delle Asl neppure. Lo stesso De Luca non ha colpe, mica è commissario. I commissari – a loro volta - si chiamano fuori. Il governo sale sul cerasiello e giudica.
Un giochino vecchio come la politica italiana, lo conoscete. Si chiama scaricabarile.Va tutto male ma la responsabilità è di nessuno. C'è sempre un altro che doveva fare e non ha fatto.
Ma la sanità è una cosa seria. E il giochino non regge. Mentre qualcuno scarica le colpe su qualcun altro c'è gente che soffre e muore.
LA SITUAZIONE. Il deficit non è così drammatico. Il pareggio di bilancio non è una chimera per tante Asl della Regione. Insomma, la nostra sanità non è più un pozzo senza fondo. Non mancano residue sacche di sprechi. Ma il peggio è passato. O meglio: la bancarotta non è più a un passo. E allora, per quale motivo si insiste con il commissariamento? Bisogna fare altri tagli? Non crediamo. Di sforbiciata in sforbiciata è rimasto ben poco.
RESPONSABILE. Sarebbe opportuno avere un responsabile. Uno che si assuma oneri e onori. E quindi risponda dei pasticci o dei successi.
De Luca si è fatto avanti. Con forza. Ha chiesto al governo di assumere questo compito. Fino a oggi l'appello è caduto nel vuoto. O meglio, gli è stato detto un secco “non se ne parla”. Resta da chiarire il perché.
LA SCOMMESSA. Il governatore ha tutto da perdere nella partita sulla sanità. Rischia di schiantarsi contro un muro. Ma sa pure che risultati positivi – impresa complicata - potrebbero assicurare al suo governo una notevole rendita di posizione.
Quello che ci interessa è però altro. Un responsabile chiaro del sistema sanitario campano, eviterebbe spettacoli come quello del dopo Nola, quando tutti si sono scagliati contro tutti. Ma nessuno ha pagato o pagherà. E non solo. Neppure si è mosso un dito per evitare che quel caos si ripeta.
Tanto – avranno pensato in coro – mica è colpa mia.