Fondi Sanità, Zaia a De Luca: sprecate di meno

E' guerra tra le regioni, il governatore campano annuncia battaglia sul riparto dei fondi

De Luca: disservizi in Lombardia e Toscana passano sotto silenzio. Zaia: se siete capaci di fare meglio chiedete l'autonomia come noi

Sanità, De Luca scalda i motori e prepara la madre di tutte le battaglie, quella che punta ad ottenere un equo riparto delle risorse nazionali per i servizi sanitari che si basa sul criterio dell'aspettativa di vita. “Una guerra - ha detto il Governatore della Campania – che non guarda ai colori politici: io sono pronto, e su temi come questo non sono incline a tenerezze”. De Luca ha citato il caso di Saronno, dove medico e infermiera sono accusati di aver ucciso almeno 20 pazienti. "C'è stata una rigorosa censura informativa tesa a non far identificare l'ospedale di Saronno con la Regione Lombardia – ha detto De Luca -  Stessa cosa sui recenti disservizi emersi nella sanità Toscana: c'è stata una informazione ovattata. Succedessero cose del genere in Campania avremmo prime pagine sulla mala sanità, individuazione dell'intreccio con la camorra, insomma, se ne cadrebbe l'Italia».

La replica arriva a stretto giro, ma non dalle regioni nominate dal governatore campano. La risposta più piccata è quella di Zaia, presidente della regione Veneto: "Se i veneti stanno meglio e vivono di più dei campani, la colpa è di coloro che non hanno saputo usare bene i molti finanziamenti avuti per garantire la salute ai campani. Noi stiamo chiedendo l’autonomia, se de Luca è convinto di fare meglio la chieda anche lui e dimostri quanto vale» ha detto il leghista che sottolinea: "«L’equa suddivisione del malessere che de Luca avrebbe voluto sostenendo il Sì al referendum non avrebbe avuto altro effetto che influire negativamente sui servizi alla gente delle Regioni virtuose, non avrebbe certamente aiutato a migliorare quelli ai campani. Se il collega vuole, glielo mandiamo noi un commissario che ci sappia fare, primo perché vogliamo bene ai cittadini della Campania e se li possiamo aiutare lo facciamo volentieri, secondo perché ogni anno noi mandiamo a Roma 21 miliardi di residuo fiscale attivo, parte dei quali vengono usati anche per la sanità in Campania, e saremmo ben felici che venissero spesi meglio sprecando meno».

Fin qui la polemica nel merito dei fondi per la sanità alle regioni. Poi però Zaia si prende anche il tempo per l'affondo finale, e qui entriamo nel campo dell'identità e delle radici culturali, e dell'eterno stereotipo che vede contrapposto il nord operaio al sud fannullone. Un terreno scivoloso sul quale il leghista non ha timore di camminare: 

«Quanto alla definizione di austro-ungarici che il Presidente della Campania ci assegna quasi fosse un demerito – conclude Zaia – sappia che ne siamo orgogliosi, soprattutto per il significato di popolo serio, lavoratore, attento ai propri diritti e ai doveri della pubblica amministrazione. Un popolo del quale sono fiero. Giudizi, come quelli espressi da de Luca, non mi interessano».

rostri