La terra torna a tremare nelle zone del sisma in Italia Centrale. Torna la paura tra freddo e gelo. Il terremoto di magnitudo 4,4 avvenuto nella zona dell'Aquila nel pomeriggio «fa parte di una sequenza diversa rispetto a quella del sisma di Amatrice del 24 agosto scorso e potrebbe essere avvenuto su una faglia nota fin dal terremoto che ha colpito L'Aquila nell'aprile 2009». Lo ha detto il sismologo Alessandro Amato, dell'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia ( Ingv). Non ci sono stati feriti e nuovi crolli. L'evento tellurico è avvenuto nella provincia dell'Aquila alle 17.14 ad una profondità di 14 chilometri. Il dato emerge dai rilevamenti dell'Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (Ingv). Nel raggio di dieci chilometri dall'epicentro si trovano i comuni di Capitignano, Montereale, Campotosto, Barete, Cagnano Amiterno. Ad undici chilometri si trova invece Amatrice.
Altre scosse di minore entità sono state registrate in seguito.Almeno dieci. Così una nota della Protezione civile. «Nella Regione Marche - aggiunge - sono quasi 12.300 gli assistiti: circa 2.900 in strutture di prima accoglienza allestite a livello comunale, più d 1.600 in strutture ricettive sul territorio e circa 7.750 negli alberghi della costa. In Umbria gli assistiti sono quasi 3.600: oltre 1.600 in strutture di prima accoglienza allestite a livello comunale, circa 450 in strutture ricettive sul territorio, quasi 1200 negli alberghi individuati in altre aree nella stessa Regione e sul lago Trasimeno; sono circa 330 le persone assistite in tenda. Per quanto riguarda, invece, i cittadini del Lazio gli assistiti sono circa 650: più di 30 in strutture di prima accoglienza allestite a livello comunale e una ventina in tenda.
Le restanti persone hanno scelto di trasferirsi fuori regione: circa 480 negli alberghi della costa adriatica e oltre cento presso gli alloggi del piano Case e Map messi a disposizione in Abruzzo. Nella Regione Abruzzo, infine, sono circa 950 gli assistiti: circa 230 in strutture di prima accoglienza allestite a livello comunale e circa 700 in strutture ricettive sul territorio. È bene ricordare che i dati sono da considerarsi in continua evoluzione e aggiornamento e non comprendono tutti coloro che hanno individuato autonomamente una sistemazione».