Il 20 gennaio la Fiorentina cerca talenti sanniti e irpini

Il raduno è stato organizzato da Vincenzo De Tata e curato da Luca Colarusso, si terrà ad Ariano

Benevento.  

Martedì 20 gennaio è il grande giorno, quello nel quale tanti giovani calciatori nati negli anni 2001 e 2002, categoria Giovanissimi per intenderci, della provincia sannita e irpina avranno la chance di misurarsi col calcio dei grandi, giocarsi l'opportunità di poter entrare nella Fiorentina, una squadra che può essere definita come una delle poche eccellenze in termini di cura del settore giovanile in Italia. L'idea, la voglia, è venuta a Vincenzo De Tata, agente FIFA beneventano, che ha demandato l'organizzazione di tutto ciò ad un altro sannita purosangue, Luca Colarusso, giovane animato da voglia che si misura con questa prima esperienza. Il luogo del raduno è Ariano Irpino, zona già vicina alla Fiorentina, sportivamente parlando. E' lì che arriveranno ragazzi irpini e sanniti per disputare queste tre partitelle con la speranza di impressionare gli osservatori toscani, Maurizio Niccolini e Antonio Bucci. Una premessa va fatta, ci tengono gli stessi organizzatori perchè è importante, questa avventura deve essere affrontato con lo spirito ludico e senza carichi di aspettative. Raduni del genere producono, forse, un solo giocatore pronto per il salto, per gli altri sarà un'esperienza da ricordare per sempre. Come detto la giornata si strutturerà in tre gare, condizione necessaria e sufficiente è che nessuno giochi con compagni abituali, serve essere squadra e sapersi adattare a un giocatore che non si conosce. Questo aspetto lascia intendere che la personalità dell'atleta sarà la dote da individuare con maggiore attenzione.

“E' un'attività di base e scolastica – inizia Vincenzo De Tata – per questo la giornata va vissuta divertendosi e tirando fuori le qualità caratteriali che, poi, sono alla base dello sport e della vita. Nessuna ansia, non è un esame di stato. E un consiglio voglio darlo anche ai genitori. Devono abituarsi a considerare lo sport come tale, utile alla formazione di un figlio, soprattutto lo sport di gruppo, il mezzo utile a fargli superare le difficoltà insieme ad altre persone che perseguono lo stesso obiettivo. Non bisogna riflettere sui propri figli la frustrazione di non essere riusciti a diventare degli sportivi”.

Proprio per questo aspetto, la scelta della Fiorentina è sembrata la più giusta.

“L'ambiente fiorentino è quello migliore per i ragazzi, è un ambiente che dà grande importanza agli insegnanti di vita, persone che formeranno di sicuro un uomo, forse anche un calciatore”.

A spiegare il perchè della scelta di Ariano Irpino è proprio Antonio Bucci responsabile della Fiorentina per l'area Sud.

“E' l'ambiente migliore nel quale effettuare incontri del genere. Ci sono persone stupende e, perchè no, anche bravi calciatore. Certo la speranza è di trovarne quanti più è possibile ma sappiamo che non sempre ciò riesce. E poi abbiamo fatto una valutazione: Napoli ha un grande bacino, forse qualità maggiori, ma ci sono tante società che battono quella zona. Noi puntiamo a mettere in risalto zone meno frequentate perchè sappiamo che qualcosa c'è. Basti solo pensare che, girando per la Basilicata siamo stati capaci di trovare e lanciare un giocatore come Zaza. Speriamo di riuscire a fare qualcosa del genere anche in questa circostanza. Un consiglio? Questa è un'esperienza positiva che deve essere vissuta senza pressioni e illusioni e senza perdere di vista la scuola che è importante”.

L'ultima battuta spetta a chi, per la prima volta, si è lanciato in questa esperienza sperando di fare centro al primo colpo ripagando la fiducia di Vincenzo De Tata. 

“Che le grandi ambizioni rendano grandi gli animi è una verità senza tempo, ma cosa sarebbe l’ambizione senza la speranza di vedere concretizzarsi i propri obiettiviEcco cosa ha motivato l’impegno da me investito nell'organizzare lo stage in questione. Due le maggiori gratificazioni e soddisfazioni di cui non posso trascurare la menzione: innanzitutto l' aver dato a questi giovanissimi ragazzi (che rientrano nell’anno di nascita 2001-2002), la concreta e reale possibilità di dimostrare un potenziale talento, il quale, se effettivo, sarà per certo riconosciuto e premiato. La seconda menzione riguarda il non misero arricchimento di cui beneficerà il mio bagaglio di esperienze nel campo calcistico, campo a cui mi dedico non per mero interesse, ma per vera e propria passione. Per quanto riguarda l'organizzazione materiale dello stage, ammetto che non sia stato semplice radunare una mole di circa 80 ragazzi, ed è per questo che il minimo che io possa fare è ringraziare tutti coloro che con collaborazione e disponibilità hanno reso tutto questo possibile, e in particolare tutte le Scuole Calcio con i loro piccoli talenti. Secondo, ma non per importanza, è il ringraziamento a colui che ha dato a me l’occasione di concretizzare parte delle mie ambizioni, l’avvocato Vincenzo De Tata. Concludo con un consueto “in bocca al lupo” a tutti!”