«Col Fragneto c'è stato un black out"

Liccardi torna sulla sconfitta dello Sporting e ne racconta i retroscena

Pago Veiano.  

Di sicuro è stata la sorpresa di giornata. Tutto si poteva commentare meno che lo Sporting Pago perdesse contro il Fragneto in una sfida che pendeva tutta dalla parte della formazione di Liccardi. I motivi sono facili da comprendere: la prima della classe che affronta una squadra di bassa classifica, il Fragneto che si presenta con soli undici giocatori, una differenza di qualità che non si deve neanche spiegare, come non si deve spiegare la differenza di motivazioni. Insomma doveva essere normale amministrazione e invece è stata una giornata da incubo per i “pavoni”.

 

“Quando abbiamo visto questa situazione – inizia mister Liccardi – abbiamo pensato di chiudere la sfida quanto prima. Affrontavamo una formazione con undici giocatori che aveva avuto più di una difficoltà in questo torneo”.

 

E invece questo non è successo, il Fragneto, nonostante le difficoltà, ha saputo giocare un brutto scherzo alla più quotata avversaria.

 

“Abbiamo cominciato benissimo, una partita senza storia tanto da stare avanti di tre gol fino al 10' del secondo tempo. Poi c'è stato il classico calo psicologico, figlio del largo vantaggio e della settimana difficile che abbiamo vissuto. E devo dire che anche io ho mi sono rilassato troppo. Tanto che nel giro di 2' la squadra di casa ha riaperto i giochi segnando due gol. Siamo stati bravi a trovare la quarta rete, anche se per tutto il secondo tempo ho capito che potevamo andare avanti per episodi. Il 4 a 2 ci ha fatto rilassare nuovamente e nel giro di 4' abbiamo preso tre gol. Non so spiegare questa cosa se non con un black out totale, un problema solo psicologico. Ho anche provato a cambiare qualcosa sul 5 a 4 per dare una scossa e qualche mia decisione non è stata accettata di buon grado da chi è rimasto in panchina, ma la mia decisione voleva rappresentare un segnale alla squadra, premiare chi si è sempre sacrificato. Ma devo anche essere sincero, davanti a questo risultato mi sono sentito impotente, non era una questione di cambiare una persona o due, c'era un blocco totale”.

 

Questa sfida non verrà ricordata solo per la clamorosa battuta d'arresto della prima, quanto per tutte le questioni che sono sorte, alcuni problemi che hanno minato l'ambiente.

 

“Nelle realtà con pochi abitanti, il calcio viene visto come aggregazione e sfogo specie per i paesani. Il problema nasce quando viene chiamato un tecnico per vincere, allora vengono fuori le gerarchie e io ho cercato di farlo capire alla squadra. Di solito si costruisce una formazione che uno può pensare possa essere quella titolare e lavorare sui giocatori per fare in modo che tutti, poi, siano sullo stesso livello. Per evitare di avere problemi, ho sempre preferito essere cristallino nei confronti della mia squadra, io cerco di far capire le cose usando altre parole, ma evidentemente queste non vengono recepite da tutti. Non sono abituato a vendere fumo, né ho mai fatto dei distinguo dicendo a qualcuno di essere titolare o di non voler sfruttare un giocatore. Poi è ovvio, se nascono dei problemi e non ne parlano con me, aumenta solo il rancore. Se qualcuno pensa di dover giocare solo perchè è del posto si sbaglia, non regalo privilegi a nessuno e soprattutto non faccio giocare i giocatori vicini a me ma solo chi lo merita”.

 

Al di là dello sfogo, comprensibile dopo una sfida incredibilmente persa, la cosa principale adesso è ripartire.

 

“E' normale che il problema dovremo riaffrontarlo e noi lo faremo per risolverlo. Ho un gruppo forte che si sacrifica e questo gruppo deve stare tranquillo, trovare alle spalle una dirigenza forte ed evitare che qualcuno possa minare il nostro territorio. Io sono un trattore che va avanti per la sua strada passando sopra tutto e tutti. Ripartiamo dal fatto di essere ancora in vetta e dobbiamo chiudere il girone cercando di conservare questa posizione. Lo sforzo dovrà essere superiore nel girone di ritorno perchè sappiamo che sarà difficile. Abbiamo consapevolezza dei nostri mezzi ma ci mancano i punti di vantaggio sull'Atletico e questi dobbiamo guadagnarceli sul campo. Con questa sconfitta abbiamo messo le ali a squadre che erano tagliate fuori e che pensavano solo ai play off. Siamo riusciti a fare un regalo senza averne la consapevolezza”.

di Fabio Tarallo