Il concetto è abbastanza semplice ed è applicabile pienamente al Torrecuso. La squadra sannita non era composta da brocchi dopo le prime due sconfitte in stagione, non è composta da campioni dopo due vittorie consecutive. In ogni valutazione serve misura, equilibrio, ed è quello che sta facendo la società torrecusana. Bisogna evitare di abbattersi dopo l'inizio ed è stato fatto, bisogna evitare di esaltarsi adesso, e sarà fatto.
“L'inizio brutto – inizia il direttore Zotti – non ha abbattuto le nostre convinzioni. Eravamo convinti all'inizio di poter fare un campionato dignitoso e queste due vittorie ci dicono che abbiamo un bel gruppo e un buon allenatore. E poi, risollevarci dopo due battute d'arresto, dimostra che abbiamo anche delle qualità caratteriali importanti. Non dobbiamo distrarci più di tanto, è vietato esaltarci, mancano ancora 30 gare per centrare il nostro obiettivo. E' ovvio che le vittorie rappresentano l'iniezione di fiducia giusta per poter lavorare ancora meglio, ma siamo solo all'inizio e di strada ne dobbiamo fare tanta”.
Proprio per dare qualche alternativa in più a mister Farina, la società sta guardando sempre al mercato. Un giorno prima della sfida col Potenza, è stato tesserato Marinucci Palermo, esperto centrocampista che darà una grossa mano.
“Si tratta di un giocatore che è stato con Farina a Campobasso. Non può che darci un grande contributo in termini di qualità ed esperienza. Ha vinto campionati e sa come si deve affrontare un torneo del genere, può essere la guida giusta per i nostri giovani”.
La vittoria sul Potenza non è stata vissuta con spirito di vendetta, in fondo il direttore Zotti sta ne calcio da tantissimo tempo, di cose del genere ne ha viste e vissute, non potrebbe mai sperare nell'esonero di un uomo di calcio.
“Nessun pensiero di vendetta, contro i potentini abbiamo pensato alle nostre cose, anzi mister Agovino è anche venuto a salutarci e ci ha fatto piacere. Nella vita ognuno sceglie la propria strada. Lui ha scelto la sua pensando che fosse la migliore, risultati alla mano, la nostra sembra quella più giusta. Ma, ripeto, non abbiamo pensato ad alcuna vendetta, ci siamo concentrati solo sull'aspetto sportivo e nient'altro”.
Fabio Tarallo