Per la seconda volta nella sua lunghissima carriera da allenatore, mister Dellisanti ha cominciato la stagione senza una panchina. Eppure è andato a tanto così dalla firma per guidare il Potenza. Poi non se n'è fatto nulla e in questo momento rimane un tecnico in attesa che può girare per i campi e continuare a coltivare la sua passione.
“Il discorso con il Potenza – inizia l'ex allenatore del Torrecuso – era praticamente chiuso. La decisione del vecchio presidente di mollare e far subentrare i nuovi, ha cambiato le carte in tavola e per questo, non essendo stato scelto dalla nuova dirigenza, ho preferito non rimanere. Peccato perchè l'aver aspettato Potenza, ha significato rifiutare altre offerte che erano arrivate. C'è stato anche un discorso ben avviato col Taranto ma il discorso, in questa circostanza, si è arenato per altri motivi. La società pugliese ha preferito continuare col tecnico che ha fatto bene nella seconda parte della scorsa stagione, una forma di continuità e riconoscenza”.
Queste due trattativa saltate lo hanno fatto rimanere fermo, ma mister Dellisanti ha almeno sfruttato l'occasione per girare sui campi di Serie D per vedere tante gare. Ovvio parlare con lui dell'inizio di stagione nei gruppi H e I.
“Il girone H è quello più difficile con tante squadre attrezzate. Vedo il Taranto, la Virtus Francavilla e il Francavilla, allenato da un tecnico preparatissimo, un gradino sopra le altre. Alle spalle di queste squadre c'è il Pomigliano che ha una rosa importante, il Nardò e ci metterei anche il Bisceglie”.
Questo è anche il girone del Torrecuso, l'ultima squadra di mister Dellisanti. Inutile fare paragoni tra le due formazioni, sono cambiati i giocatori e gli obiettivi.
“Si tratta di due compagini diverse, imparagonabili. L'anno scorso si è costruito qualcosa di importante senza sapere in partenza che potevamo lottare per la vetta come poi è successo. Adesso c'è stato un ridimensionamento, si parla di salvezza e penso che la possa raggiungere senza alcun problema. Hanno Zerillo che è una garanzia e Pastore che è un attaccante esperto. Se registrano bene la difesa possono stare più che tranquilli”.
Diversa è la valutazione sul girone I, vissuto comunque alla guida della squadra sannita.
“Questo è un gruppo ben diverso rispetto alla precedente, si tratta di un torneo livellato verso il basso. Anche chi ha delle ambizioni come il Siracusa, al momento, si trova a dover inseguire e fa difficoltà. Ma questo è anche il girone in cui saltano più squadre e non si arriva in fondo mai al completo. E quest'anno penso che sarà anche peggio. Secondo me bisognerebbe riformare i play off per fare in modo che tutti possano giocare al massimo fino alla fine”.
Intanto il mister, dopo aver parlato dei gironi, aspetta la sua opportunità.
“La speranza è che possa arrivare la chiamata giusta. Purtroppo il calcio è cambiato negli ultimi anni. Gli allenatori portano gli sponsor, oppure le società, che vogliono risparmiare, si affidano a tecnici giovani che si vogliono mettere in evidenza. Poi, durante la stagione, falliscono gli obiettivi e devono correre ai ripari. In tutta la mia carriera è la seconda volta che inizio la stagione senza squadra ma devo dire che non sono un tecnico che deve pubblicizzare il proprio operato. Domani compio 64 anni e vedendo tutto quello che ho fatto, posso ritenermi soddisfatto, non tanto per quello che ho vinto, quanto per quello che ho dato a ogni singola realtà. Questo mi fa dormire con la coscienza a posto”.
Fabio Tarallo