«Decisione confermata, non mi rivedo in questo calcio»

Il direttore Zotti non torna sui suoi passi, ha deciso di lasciare il Torrecuso

Torrecuso.  

Un immobilismo che non promette nulla di buono. Non è facile entrare nella testa dei protagonisti per sapere che ne sarà del Torrecuso nella prossima stagione. Di sicuro il direttore Zotti passi indietro non ne ha fatti. Anzi, col passare dei giorni, la voglia di mollare tutto è ancora più forte rispetto all'inizio, quando le parole sembravano dettate più dall'amarezza che non da un'attenta riflessione. Nulla di tutto ciò.

“La mia convinzione – inizia l'ex direttore generale dei sanniti – è ancora più forte”.

Il discorso è legato al filone di calcio – scommesse che sta travolgendo il calcio italiano e che ha portato il direttore e la famiglia Rillo a riflettere se sia ancora il caso di andare avanti.

“All'inizio sembrava una sensazione e invece la realtà è anche peggiore rispetto a prima. E ho la sensazione è che non sia finita qui”.

Per questo il direttore Zotti rimane fermo sui suoi passi.

“Ho vissuto questo sport con tantissima passione e ho fatto tutto in tanti anni, ma se uno decide di prendere una decisione del genere, significa che non riesce più a riconoscersi in questo sport. Evidentemente siamo fuori dal tempo e non possiamo fare altro che renderci conto che un ciclo può anche finire. 45 anni di pallone possono anche bastare. Per continuare in questa attività serve entusiasmo, cosa che ci può essere nei giovani e non in me”.

Inutile chiedergli cosa potrà accadere in casa Torrecuso, il direttore si è allontanato in questo momento.

“Io spero che la famiglia Rillo abbia ancora entusiasmo. Non so se ci sono le motivazioni forti per continuare, ma io mi auguro di sì e spero possano trovare nuove figure che lo affiancheranno. Si tratta di una speranza perchè francamente è difficile interpretare il pensiero degli altri. Non voglio nascondermi, interessarmi adesso significherebbe pensare di tornare e questa idea adesso proprio non ce l'ho. Non ho fatto il direttore sportivo per professione ma sempre per stima e fiducia che mi è stata concessa e che ho ricambiato. La società ha saputo accettare la mia decisione perchè hanno capito che non l'ho fatto per un'altra squadra. Abbiamo avuto una passione che ci ha accomunato per tanto tempo. Questa passione si è affievolita”.

Fabio Tarallo