Una sconfitta casalinga di sicuro non può macchiare una stagione ad alti livelli in casa Torrecuso. La vetta mantenuta per tantissimo tempo, il testa a testa con l'Akragas, la voglia di Serie D, tutte cose che rimarranno nella mente dei protagonisti e dei tanti appassionati. Ma il crollo avuto negli ultimi mesi, l'incapacità di vincere una gara in trasferta, la fatica che ha cominciato a farsi sentire, lasciano comunque spunti di riflessione.
Il problema principale è che da mesi, mister Dellisanti sta schierando sempre lo stesso undici, comunque quasi sempre lo stesso con pochi cambi dovuti maggiormente a squalifiche. E' naturale che, in un torneo così lungo, alla fine, la squadra possa avere un calo fisico. Una considerazione, questa, che apre a un discorso più complesso e di difficile interpretazione. La questione sostituzione. La risposta di mister De Rosa, in conferenza stampa, è stata eloquente.
“Sono l'allenatore in seconda, c'è un primo tecnico e mi attengo a quello che mi viene detto”. Tradotto, decidere di fare una sola sostituzione contro il Due Torri deriva da una volontà di mister Dellisanti che ha pensato di non avere le soluzioni giuste in panchina per cambiare la sfida, anche se la squadra, fisicamente parlando, era in difficoltà. Un segnale di poca fiducia? Forse. L'idea che anche chi stava in panchina era spremuto? Probabile. Sta di fatto che da un po' di tempo a questa parte l'allenatore pugliese non sfrutta pienamente i cambi a disposizione.
Un problema che, come visto prima, ne apre a un altro e questo investe la società. Mancano le alternative perchè nel mese di dicembre, quando ha riaperto il mercato, non sono arrivati i giocatori richiesti dall'allenatore, la rosa era troppo corta in un periodo di squalifiche e infortuni. Nulla da imputare alla squadra che ha fatto il suo dovere fino alla fine, ha tenuto la vetta e dato l'impressione di poter scappare via, ma alla lunga poteva anche essere preventivabile che un calo potesse esserci. Bisognava correre ai ripari prima per una squadra che, col passare del tempo, a torto o a ragione, ha iniziato a dare segnali di cedimento psico – fisico. La lunga sfilza di squalificati, i diffidati puntualmente ammoniti possono lasciare l'amaro in bocca, molte decisioni sono state sicuramente sbagliate da parte dei direttori di gara con una sfilza di cartellini rossi e gialli che spesso non avevano un senso, ma sono anche il sintomo di una serenità mancante.
Insomma una matrioska questo Torrecuso, ogni scatola si apre e dentro ne trovi un'altra. Da un problema generale si arriva al problema particolare. E la decisione di mandare in campo la juniores da qui alla fine è come aggiungere un'altra scatola a quelle già presenti. Una decisione legittima, ma poco condivisibile. Ci sono dei play off da giocare, c'è un campionato da onorare, come quello della squadra di De Rosa che, a questo punto, rischia di perdere il suo treno e affrettare, con tutti i problemi del caso, una crescita che deve essere graduale.
Va ribadito, quella del Torrecuso rimane una stagione da ricordare. Lo sarà per i risultati, per il testa a testa e per questa clamorosa decisione.
di Fabio Tarallo