Inutile nasconderlo, il rammarico per aver fallito l'aggancio ai play off è grandissimo. Il verdetto è arrivato dopo lo scontro diretto con il San Marco, perso per tre reti a uno. Una sentenza, il Sant'Angelo, a otto punti prima della sfida, poteva solo non perdere per garantirsi la lotteria promozione e non scivolare a undici punti di distacco dalla seconda. Missione fallita, i fortorini, in un colpo, hanno vinto, estromesso l'avversaria e regalato a se stessi la possibilità di saltare un turno.
IL VERDETTO – Mister Zeoli non cerca alibi, la sua esperienza non glielo consente, così come è abituato ad accettare sempre il verdetto del campo.
“Questa sfida – inizia l'allenatore beneventano – ha detto semplicemente che il San Marco è stato più bravo di noi. Però, devo anche dire, che gli episodi nel calcio contano tantissimo. Abbiamo preso un gol dopo 35'' che ha spazzato via le nostre intenzioni. Non mi va di dare la colpa a un singolo, abbiamo sbagliato tutti, me in primis, perchè non sono stato capace di motivare bene la squadra. Complimenti alla formazione di Glorioso, bravissimi a vincere la sfida con furbizia”.
IL SASSOLINO – Un'amarezza, quella di Zeoli, che lo porta via via ad aprirsi e palesare un certo malumore per una designazione arbitrale che ha sconcertato tutti.
“L'attenzione che ha la Federazione nei confronti delle società si spiega con la designazione di un esordiente per una sfida di cartello. Sarà un bravo giovane, un arbitro di prospettiva, non lo metto in dubbio, ma questa era una sfida che valeva una stagione intera, serviva ben altro fischietto. Una stagione intera vanificata da questa decisione. Non si può mandare un arbitro che ha allenato fino alla settimana scorsa gli Allievi in Seconda categoria per una gara di cartello. Sia chiaro, non ha favorito né l'una né l'altra squadra, ma è stato l'atteggiamento sbagliato da parte di un ragazzino alle prime armi. Questo testimonia che la Federazione ha poca attenzione nei confronti di chi investe in questi campionato e che non ha rispetto per le stesse società. Non parlo per me, non devo dimostrare nulla, fra qualche anno lascerò per dare spazio a giovani bravissimi, ma per i club, il vero patrimonio da salvare”.
FALLIMENTO OPPURE NO? - Il dubbio è forte. Una rosa di nomi importanti che non riesce ad agganciare i play off, porta a fare una considerazione del genere. Mister Zeoli, però, non accetta del tutto che la stagione sia definita in questo modo.
“Leggendo i nomi che compongono la rosa, viene facile pensare a una conclusione del genere, e cioè che sia stato un fallimento, ma nessuno conosce le nostre vicissitudini. Nessuno ricorda che non abbiamo una punta di ruolo, che tra i pali c'era un portiere esordiente per la categoria. Tutti si fermano ai soli nomi”.
E' indubbio che l'addio di Pisani abbia scombussolati i piani del Sant'Angelo che aveva costruito la squadra attorno a questo giocatore e, stando almeno alla parte iniziale, non aveva fatto male, anzi.
“Purtroppo è così, non avevamo la forza per trattenerlo o sostituirlo con un altro elemento e allora ci siamo adattati con i risultati che sono sotto gli occhi di tutti”.
AMAREZZA – Inutile nasconderlo, è il sentimento che traspare dalla voce di mister Zeoli.
“Ce n'è tanta, impossibile negarlo. Avrei tante cose da dire sulla gara contro il San Marco ma preferisco limitarmi al dire che è stata colpa nostra per non siamo stati capaci di mettere la palla in rete e concretizzare le tante occasioni avute. E nonostante la freddezza generale nei miei confronti da parte della società avversaria, a fine gara sono andato a complimentarmi con loro per l'obiettivo centrato. Peccato. Dopo la gara contro lo Sporting Pietrelcina, che meritavamo di vincere, con un gol annullato da un altro arbitro esordiente, si è spenta la luce nella testa dei ragazzi. Hanno perso fiducia e si sono scoraggiati. E questo è stato il risultato”.
Fabio Tarallo