Il destino di mister Glorioso è quanto meno bizzarro, così come il destino del San Marco. Nella scorsa stagione, il tecnico dei fortorini fu bloccato dallo Sporting Pietrelcina sul punteggio di parità, due punti persi che alla fine hanno portato la squadra paupisana allo spareggio, peraltro perso, contro il Real Campoli.
Stavolta, la sconfitta casalinga contro il Real San Nicola ha agevolato la compagine pietrelcinese che si è avvicinata alla promozione in Prima categoria. In un modo o nell'altro, il legame tra mister Glorioso e mister Forgione è forte, le fortune sono alterne, o meglio sono unidirezionali, cioè prendono sempre la direzione contraria a quella desiderata dal tecnico del San Marco che, a meno di clamorosi colpi di scena, dovrà accontentarsi nuovamente del secondo posto.
Ma questa stagione c'è qualcosa che va ben oltre l'immaginazione, il peggiore degli incubi. Un dato che, forse, è passato inosservato. Lo Sporting Pietrelcina quest'anno, ha giocato le proprie sfide casalinghe a San Marco de Cavoti, nella tana dell'antagonista. Nel prossimo turno, contro il Molinara, si tornerà nel centro fortorino per giocare l'ultima gara tra le mura amiche, quella del famigerato punto che manca per la matematica (senza badare a cosa accadrà alla Polisportiva Pietrelcina). Non ci meraviglieremmo se, alla fine della sfida, cominciasse la festa con tanto di corteo che attraverserà San Marco de Cavoti per poi tornare a Pietrelcina. Sarebbe la beffa più grande per chi deve subirla, la gioia più bella per chi lo farà. Fare festa nella tana del nemico, ringraziando anche per l'ospitalità, non ha prezzo. In casa pietrelcinese di sicuro ci hanno pensato. Sarebbe il modo migliore per chiudere quest'annata e prepararsi a tornare sul proprio, nuovo, terreno di gioco.
Fabio Tarallo