Un colpo a effetto. Quando il Montesarchio annunciò l'arrivo di Insigne per colmare la lacuna lasciata da Tranfa, tutti pensarono che la formazione caudina, già forte di suo, aveva fatto un grande passo in avanti. Un giocatore estroso, qualità da vendere al servizio della squadra. Insomma una ciliegina su una torta già molto gustosa. La società del Montesarchio aveva deciso che quest'anno non si doveva lasciare nulla al caso, se c'era da fare uno sforzo per rendere la formazione più che competitiva, allora si doveva fare. In questa ottica è arrivato Insigne che subito si è calato nella nuova dimensione dando un grande contributo alla causa caudina. Non si nasconde, non ama farlo, sa che deve dare il massimo per una squadra che ha messo nel proprio mirino il torneo di Eccellenza. E ha accettato tutto quello che società e allenatore gli hanno chiesto. Un matrimonio che doveva farsi già qualche tempo fa, ma sono mancati i presupposti. E siccome certe squadre sono nel destino di alcuni giocatori, con un po' di ritardo Insigne ha vestito la maglia del Montesarchio.
“Sono arrivato in una squadra – inizia l'attaccante napoletano – dove ci sono tutti i presupposti per vincere alla fine di questa stagione. Ho trovato una società seria che vuole fare il salto di categoria e alla fine speriamo di riuscirci”.
Con alcune decisioni, la società caudina è come se avesse messo la squadra con le spalle al muro, non c'è possibilità di cercare alibi, gli sforzi sono stati fatti proprio per centrare il grande salto.
“E' anche giusto che la società pretenda. Ha fatto grandissimi sforzi per allestire una formazione di categoria superiore. Prendere Cerchia, Agata, Mustone, Cerbone tra gli altri, significa non lasciare nulla al caso, significa fare tutto per tentare il salto in Eccellenza. Per certi versi abbiamo l'obbligo di vincere”.
In questo matrimonio molto ha contribuito l'ambizione della formazione caudina.
“Ho accettato questa proposta venendo da lontano proprio perchè si tratta di una situazione molto stimolante. Senza stimoli sarebbe stato controproducente sia per me che per la squadra. Poi quando c'è stata la chiamata del Montesarchio, non posso negare di essere stato lusingato e ho accettato senza problemi”.
Come detto, questo matrimonio doveva farsi già un po' di tempo fa.
“C'era già stata una trattativa tempo fa, mi aveva chiamato mister Ferraro in estate, poi non se ne fece nulla. Quindi è arrivata la chiamata del Vitulazio e ho firmato. Mister Ferraro mi ha richiamato e stavolta un accordo lo abbiamo trovato. A Montesarchio c'è fame di calcio, vivo poco il centro perchè sono lontano, ma sento la passione dei tifosi quando scendo in campo e so che hanno la nostra stessa voglia di vincere. Speriamo di regalare anche a loro questa grande soddisfazione. Indosso questa maglia con orgoglio e ho tutti i migliori propositi per togliermi tante soddisfazioni con la divisa del Montesarchio”.
L'atteggiamento giusto per regalare una gioia cercata da tempo dalla società caudina e dalla gente che non ha mai fato mancare il proprio apporto alla squadra. Insigne ha capito benissimo che il peso della maglia del Montesarchio è grande, come è grande la soddisfazione che potrebbe ricavare regalando il salto di categoria a questa realtà.