Il ritorno di Masone, l'arma in più per il Ponte 98

«Da oggi in poi non possiamo più fallire»

Ponte.  

Un ritorno importantissimo dopo un lungo calvario. L'assenza di Masone ha pesato tantissimo nella stagione del Ponte 98. I gol dell'attaccante hanno trascinato la squadra in avvio, quando la classifica era ancora lusinghiera, poi si è fatto male e, coincidenza, anche la compagine di Di Sauro ha iniziato ad arrancare. Sia chiaro, in tutta questa fase, non ha pesato solo la mancanza dell'attaccante beneventano, si sono unite tante altre situazioni che hanno condizionato il torneo e pensiamo alla lunga squalifica di Zotti, all'infortunio di Di Santo. Insomma una serie di circostanze poco favorevoli che hanno portato il Ponte 98 lì dove si trova attualmente. Ma per Masone il calvario sembra finito, è pronto a riprendersi le chiavi dell'attacco nella sfida più importante della stagione, lo scontro diretto con il Real Forino, quello che può valere il rilancio per dare l'assalto alla salvezza.

“E' una partita – inizia il pocket bomber – che non possiamo assolutamente fallire. Il nostro torneo comincia adesso e da qui alla fine non possiamo più sbagliare. Peccato per le tante sfortune che ci hanno colpito. Penso al mio lungo infortunio, ma anche a quello di Di Santo e alla lunga squalifica di Zotti. Tutte cose che si sono sommate e ci hanno portato a questa condizione. Ora dobbiamo riprendere la marcia”.

Masone manca da novembre, ora è pronto a ritornare a segnare a raffica, come aveva fatto a inizio torneo e per l'occasione ha anche la dedica già pronta, se dovesse arrivare a Forino la rete che ne sancirà l'effettivo ritorno in campo.

“Se dovessi segnare, dedicherei la rete a Martina, la mia fidanzata. Mi è stata vicina in questa fase lunga della mia carriera, mi ha supportato e sopportato quando il calvario sembrava interminabile. Glielo devo e cercherò di farlo già in questa gara”.

Un Masone motivato, pronto a rilanciarsi nella battaglia, un'arma in più per cercare di regaolare la desiderata salvezza al Ponte 98.

di Fabio Tarallo