C'è voluto il tempo giusto per metabolizzare la retrocessione, in casa Sporting Pietrelcina è il momento di guardare avanti, provare a capire come ripartire. E' indubbio che il match point fallito tra le mura amiche nel play out contro il Foglianise, qualche strascico lo ha lasciato, sotto tutti i punti di vista. Un'idea di base c'è, però, che è quella di dare continuità al discorso calcio, perchè questo è il presupposto principale nel centro sannita, ma le incognite, in questo momento sono tante.
“E' stato brutto – inizia mister Forgione – non c'è che dire, anche se nel calcio una cosa del genere, ci può stare. Brutta per come è venuta e per le sanzioni che ha portato in dote alla nostra squadra. Due giornate a un giocatore come Zarrelli mi sembrano strane, come le cinque e sei giornate a due nostri giovani mi fanno pensare. Non posso dire altro, comunque, in quella gara non ero in panchina perchè squalificato, non so se sono state dette parole grosse oppure no”.
Al di là di questo, comunque, resta una realtà oggettiva e cioè che lo Sporting dovrà ripartire dal torneo di Seconda dopo un solo anno. Non ci sono altre idee in questo momento, è troppo presto.
“Non c'è stato ancora modo di parlare con la società, ci siamo dati un tempo per smaltire la delusione e lo stress di un torneo mentalmente avvolgente. In settimana, però, è previsto un incontro con tutti e si cercherà di capire le intenzioni dei singoli e la direzione da prendere. Una cosa è certa, per le disponibilità della società, non possiamo prescindere dal gruppo già esistente”.
E' normale che, dopo sei anni, ci sia da valutare anche la posizione delle stesso Forgione, da sempre legato all'ambiente Sporting.
“Gli stimoli la fanno da padrona, sono da sei anni sulla panchina e non voglio che la mia presenza sia routine. Servono stimoli a questa squadra e se si riterrà opportuno che possa darli io, allora c'è tutta la mia disponibilità a mandare avanti il discorso calcio a Pietrelcina. E' importante far andare avanti il progetto a prescindere dalla categoria, onorare il paese e l'associazione che è un fiore all'occhiello. Se tutti insieme riteniamo che io debba andare avanti, allora sarà preso in considerazione. Io resto legato allo Sporting, il ruolo, poi, lo andremo a decidere”.
Redazione