«Ho deciso di dimettermi e adire le vie legali»

La clamorosa decisione del presidente Forgione dopo l'incontro mancato con Coletta e Balisciano

Solopaca.  

Ogni giorno che passa la situazione Solopaca ha nuove pagine da mostrare. L'ultimo appuntamento doveva essere l'incontro di ieri sera tra il presidente Forgione e la coppia composta da Balisciano e Coletta per discutere del passaggio di mano della società. Doveva essere la giornata nella quale si poteva chiudere ogni questione e mettere la parola fine a ogni storia legata alla Viola e alla sua posizione debitoria. E invece tutto ciò non è accaduto.

“Non c'è stato alcun incontro – inizia il presidente Forgione – perchè nessuno si è presentato all'appuntamento ed è stato un atteggiamento molto scorretto, anche perchè non c'è stato alcun preavviso. Di tutto ciò ho notiziato l'avvocato Iacoviello comunicandogli alle 8.58 che mi sarei dimesso dalla presidenza del Solopaca. E gli ho anche comunicato l'intenzione di adire le vie civili e penali nei confronti dei due dirigenti del Real Solopaca. La risposta dell'avvocato è di attendere almeno 24 ore prima di passare all'azione, per dargli la possibilità di mediare ancora. Porterò tutto alla Procura della Repubblica Nucleo di Polizia Tributaria. Una decisione che non nasce non dalla volontà di fare del male o condurre delle azioni giudiziarie sconsiderate, ma per difendere la mia posizione personale e il mio patrimonio, non è un capriccio, ma si tratta di fatti commessi da altre persone che non hanno avuto la forza di assumersi la responsabilità delle proprie azioni”.

Non c'è altra soluzione, stando alle parole del presidente Forgione il quale, prima di poter adire le vie legali ha un passaggio obbligatorio: deve dimettersi.

“Sto studiando bene le carte in mio possesso, ma ho intenzione di studiare anche quelle che appartengono alla controparte ed è per questo che ho chiesto al commercialista di fiducia dei due dirigenti di poter avere parte della documentazione che non è in mio possesso. L'agenzia delle Entrate non ha contestato solo il mancato pagamento dell'Iva nelle gestioni del 2009 e del 2010 ma ha rilevato anche altre irregolarità tributarie individuando in un istituto di credito sannita il centro di tutte le operazioni”.

Insomma di carne a cuocere ce n'è tanta, la storia potrebbe essere molto lunga, il finale lontano. Intanto c'è anche da pensare a cosa fare nella prossima stagione, perchè il presidente Forgione non ha alcuna intenzione di uscire dal mondo del calcio.

“Le opzioni sono due. Quella legata all'acquisizione del San Martino ma è abbastanza remota perchè anche la società caudina ha una situazione debitoria delle stessa natura oppure ripartire con una società nuova decidendo di affiliarsi alla Campania o al Molise”.

Proprio quest'ultima considerazione, la possibilità di legarsi al Molise, nasce da una grande amarezza.

“La cosa che mi mortifica maggiormente è che la Figc di Napoli è stata informata di questa situazione con la preghiere di intervenire ma nessuno ha mosso un dito. Solo l'avvocato Iacoviello si è interessato e lo sta facendo ancora e per questo lo ringrazio pubblicamente. Tutto ciò mi dispiace perchè la Federazione ha assunto un comportamento immorale non esponendosi in favore di una società che sta sparendo per colpe altrui”.

Fabio Tarallo