Si conosce l'avversaria e quindi il campo di gioco della finale play off di Prima categoria. Una era nota da un po', il Vitulano, l'altra è venuta fuori oggi, la Boys Caserta. Ed è ovvio che questa avversaria cambia le carte in tavola. Affrontare i casertani significa andare sul campo avverso con l'obbligo della vittoria mentre, se avesse vinto il San Marco, allora i vantaggi del terreno di gioco sarebbero stati tutti per i sanniti. La realtà comunque non ammette altra immaginazione o sogno. Tutto perfetto? Assolutamente no. Il Vitulano un piccolo vantaggio in tutta questa storia avrebbe potuto averlo. Affrontare una formazione che ha giocato oggi significa affrontare una squadra che ha due giorni in meno per recuperare fisicamente. E invece la Federazione, con tutta probabilità, sposterà l'ultimo atto ancora di una settimana.
“Non c'è dubbio – inizia mister Rivellini – cambia tanto per noi. Un conto è giocare questo fine settimana un conto se passano una dozzina di giorni. Dobbiamo cambiare allenamento e si dilatano i tempi e soprattutto devo riabituare la squadra al ritmo partita. Serve una protesta quando accadono cose del genere. Per far capire alla Federazione che non può fare come gli pare, servirebbe che qualcuno non scendesse in campo in gare importanti come queste. Ma io faccio solo l'allenatore, è la dirigenza che può prendere una decisione del genere. Di sicuro in Federazione prendono delle decisioni che non hanno un filo logico”.
L'altro pomo della discordia è legato al terreno di gioco. La sfida tra Boys e San Marco è stata giocata a Trentola Ducenta a porte chiuse. Il rischio che lo stesso possa accadere anche per la finale col Vitulano è veramente grande.
“E' stato fatto tanto rumore prima di questa sfida e alla fine l'hanno fatta giocare a porte chiuse. Inaccettabile perchè a pagare è solo il pubblico. Noi giochiamo per i tifosi e se non ci sono non si chi possa guadagnarne. A questo punto non mi meraviglierei se anche la nostra sfida si giocasse a porte chiuse. In fondo a Trentola Ducenta non c'è divisorio ma non penso che non ci sia un'altra struttura pronta ad accogliere questa partita”.
Fabio Tarallo