«Fino a ora possiamo parlare di un mezzo fallimento»

Iadanza non si nasconde e spiega le difficoltà del Real Campoli

Campoli del Monte Taburno.  

Oggi c'è la sfida di campionato, questione di poche ore e ogni discorso potrebbe perdere senso, ma quando si parla di Real Campoli, al di là di quello che sarà il risultato della sfida col Rotondi, è lecito parlare di delusione. Una squadra che era partita con altri obiettivi, che era pronta a trovarsi già nella zona play off e lanciare la sfida alle prime della classe.

“In questa stagione sono tante le cose che non sono andate nel verso giusto – inizia mister Iadanza – e non voglio nascondermi assolutamente. Avevamo un'idea di squadra e abbiamo cercato di costruirla per metterla in campo ma a conti fatti non ci siamo mai riusciti per svariati motivi. La prima parte della stagione è stata costellata dagli infortuni degli atleti più rappresentativi, poi è arrivato il mercato di dicembre e molte cose sono cambiate. Ma a differenza di quanto dice qualche santone del calcio che pensa di conoscere tutto, non ho smantellato nulla, chi è andato via lo ha fatto per una sua precisa volontà. Vetrone, Orrei, Sicignano, Magliulo e Falato hyanno lasciato il Real Campoli da soli senza che nessuno li avesse spinti a farlo. Certo qualcuno di loro volevamo tenerlo anche se erano cambiati gli obiettivi dopo l'inizio balbettante, abbiamo anche cambiato il discorso di natura economica proprio in virtù di ciò, ma si è presentata qualche occasione per questi ragazzi, alcune offerte da categorie superiori e alla fine non abbiamo potuto fare altro che lasciarli andare. Credevamo nel progetto anche se non ho mai pensato di essere la squadra da battere perchè i campionati, come ho sempre detto, non si vincono con i nomi”.

L'amarezza per quello che poteva essere e non è stato è tanta e Iadanza non lo nasconde certo.

“Possiamo sicuramente parlare di un mezzo fallimento almeno fino a questo momento ma non dipende dalla società, abbiamo solo avuto tanti problemi e continuiamo ad averli. Già la sfida che giocheremo fra poco non sarà facile e dobbiamo anche aggiungere il fatto di giocarla con tanti infortunati e squalificati. Insomma se c'era qualcosa da pagare, lo stiamo pagando tutto adesso”.

Anche se la sfida col Rotondi è prossima, resta nella mente la gara contro il Puglianello.

“Domenica scorsa abbiamo fatto il regalo della Befana alla squadra di Riccardi e ce lo hanno confermato gli stessi telesini. Ma c'è una cosa che non mi convince. Non si può designare per una sfida del genere un arbitro di San Salvatore Telesino. Non me la prendo certo col Puglianello ma tante cose non mi tornano, alcune decisioni che mi hanno lasciato sbigottito come il rigore non dato per un mani macroscopico di Cinelli, la chiara occasione da gol non sanzionata con l'espulsione sul rigore concesso a noi sul 3 a 1 e Marotta che allo scadere chiama la palla, e non può farlo, bloccando praticamente tutti i giocatori e la sfera alla fine è andata indisturbata in rete. Non parlo mai di arbitri ma noi facciamo sacrifici sotto tutti i punti di vista ed essere presi in giro proprio non ci va”.

La speranza, adesso, è di ripartire con slancio nel nuovo anno a cominciare da questa sfida col Rotondi

“Ci serve un po' di tempo perchè abbiamo cambiato sei giocatori e serve l'amalgama. Non posso negare che volevo essere protagonista, o almeno così pensavo alla nostra stagione, mi avrebbe fatto piacere trovarmi adesso dove sta la Dionis Telesia e chiudere così il girone d'andata. Ci è andata male, siamo stati sfortunati anche se un po' ci abbiamo messo del nostro e intendo io e i giocatori. La società? Non possiamo dire nulla al presidente che vorrebbe avere dei risultati. Li merita perchè fa tanti sacrifici per noi e vorremmo ripagarlo. Speriamo di riuscire a regalargli una gioia”.