Siamo tutti... Conteh

Il giocatore del Vitulano è stato oggetto di cori razzisti durante la sfida contro la Virtus Goti

Vitulano.  

Un gesto bruttissimo da vedere, o meglio sentire, un qualcosa che non andrebbe mai raccontato per non regalare la ribalta a chi non la merita. Ma si tratta di un fenomeno che almeno in Italia si fa fatica a eliminare. Si sta radicando quasi come i vecchi rimedi della nonna o le antiche tradizioni da tramandare. Il razzismo, una piaga sociale che spesso, troppo spesso purtroppo, si associa al calcio. Ogni tanto esce fuori una storia del genere, la maggior parte delle volte con una cassa di risonanza abbastanza forte. Poi ti trovi a guardare una partita di Prima categoria, e nello specifico Vitulano – Virtus Goti, e ti accorgi che a un certo punto i giocatori della squadra saticulana devono intervenire per calmare i propri tifosi, quelli neroverdi accorrono per abbracciare Conteh, il talentuoso giocatore di colore di Rivellini. L'associazione è venuta quasi naturale. La conferma è arrivata subito dopo. I “Buuu” che si sentivano ogni qual volta Conteh aveva la palla tra i piedi non erano possenti ma hanno fatto rumore, specie nelle orecchie e nel cuore di un giovanissimo calciatore che scende in campo solo per divertirsi e non per giustificare il colore della propria pelle. Bel il gesto dei padroni di casa, bello anche quello della Virtus Goti ma se nel 2015 ci troviamo a dover commentare un gesto del genere, significa che il problema non è mai stato eliminato. I rimedi della nonna rappresentano una piacevole tradizione, il “buuu” è solo frutto di un'idiozia fuori dal comune, qualcosa che, se commentata, dà forza a chi ne è protagonista ma allo stesso tempo non può neanche passare sotto silenzio. Solidarietà a Conteh, giocatore prodigioso e sorridente, un sorriso che non sarà mai spento dalla stupidità umana.

di Fabio Tarallo