Una liberazione. Aveva ingoiato gli ultimi amari bocconi in silenzio, ma aveva una voglia matta di rispondere alle illazioni, agli insulti, alle menzogne, alle calunnie. E a quelle odiose bestemmie che proprio lo avevano lasciato interdetto.
Il linguaggio del viso ha regalato due versioni del patròn: quella cupa e accigliata dell'inizio e quella rasserenata due ore e mezza dopo. “Devo fare delle comunicazioni per uscire fuori da un'atmosfera di dubbi”. Ha esordito così e s'è inventato la “conferenza doppia”: le domande dei giornalisti e quelle inviate via whats-app dai tifosi. Perchè tanti dicono che sia tutto preparato, domande comprese. E che quella scomode nessuno le fa. Legge il primo messaggio: “Mi dicono che non ci sono beneventani in società. Complessivamente il Benevento dà lavoro ad 88 persone. Di queste 59 sono beneventani”. Per chi ama le percentuali, i beneventani in società sono il 67 per cento della forza lavoro complessiva.
“Noi avremmo favorito l'Avellino? E' una cosa che offende chi ama il calcio”
L'accusa che abbia favorito l'Avellino nella corsa alla B lo fa sorridere. Un sorriso amaro: “Ad Avellino sono stato 20 anni prima di venire a Benevento, ma pensare che possa fare il tifo per una squadra che non sia il Benevento è una cosa che offende chi ama il calcio. Io non tradisco”. Poi aggiunge quella frase detta tante volte, ma specifica che non è una minaccia come in tanti la interpretano: “Se qualcuno ha una visione diversa dalla mia e lo dice con garbo, io mi faccio da parte, ma non se mi dicono “vattenn” (testuale in dialetto)”
Il racconto non è fatto solo di parole: “Quando ero ragazzo lasciai il posto sicuro per un sogno. I miei sogni mi hanno portato in tutto il mondo e a Benevento ho trovato il modo di esprimere la mia passione. Il vantaggio è che la passione ti spinge a superare gli ostacoli, perché la passione va oltre la razionalità. Quando il mio cuore se ne andrà, sarà certamente di colore giallorosso”. Qualcuno lo ha accusato di aver detto che gli piace la serie C. E lui sforna un altro aforisma. “Non è che mi piaccia più l'insalata che la lasagna, ma ora la lasagna non c'è. Nonostante ci siano campi improponibili, io ci sono sempre. Su tutti. Ma sentir dire che abbiamo vinto a Cerignola per favorire l'Avellino è da riti sabbatici”.
Il mercato senza rinforzi: decisione collegiale
Gli chiedono perchè a gennaio non sono stati presi i rinforzi sperati: “Coi ragazzini di 20/21 anni forse abbiamo fatto degli errori. Credevo che saremmo partiti col passo lento e poi via via magari sarebbero cresciuti. Invece a metà strada ti accorgi che hai tutti 10 in pagella, il miglior attacco, la seconda miglior difesa. Ero felice e pensavo che li avessimo fatti maturare prima. Tutti ci additavano come un esempio virtuoso di società. Invece è accaduto qualcosa che non abbiamo capito, se ancora oggi non riusciamo ad uscirne. Era il caso di prendere qualcun altro? Lì ho sbagliato io a non prenderlo. Ma da un'analisi di addetti ai lavori s'è pensato che avremmo potuto anche continuare così. Abbiamo guardato in giro, abbiamo uno scouting con 7 persone, tutti e 7 hanno detto che non c'erano calciatori più bravi di quelli che avevamo in organico”.
L'esonero di Auteri: “Questa squadra avrebbe potuto guidarla solo lui”
L'esonero di Auteri, probabilmente un errore: “Pazienza è un giovane che avevo osservato e che volevo prendere già al posto di Andreoletti: qualche volta si indovina, qualche altra no. L'errore non è stato di licenziare Auteri, perchè poi Pazienza è stato mandato via per le stesse ragioni. Mi sono reso però conto che una squadra nata con Auteri, difficilmente si sarebbe acclimatata ad una conduzione diversa. Badate bene che il lavoro non è amicizia, i risultati sul campo si pagano e gli allenatori quando non li ottengono pagano con l'esonero”.
Avanti pensando alla B, ma con un progetto sostenibile
Dopo le idee già ci sono: “Alcuni dei ragazzi sono molto interessanti. Anche attaccati, altri devono maturare da altre parti. Altri ancora saranno lasciati liberi, a prescindere da chi è a fine contratto e per i quali si farà un ragionamento a parte. Non ho molto da dire per questi due anni in C, liho fatti con più rabbia di voi, perchè dalla C io me ne vorrei andare. Ma con una politica attenta, che non faccia gli errori del passato e valorizzi le proprie risorse”.
"Rimango. E voglio vedervi di nuovo felici"
Ma prima ci sono i play off... “Andrò controcorrente, ma io spero ancora che possano essere giocati bene. Dal 4 maggio in poi sarei felice che si giocassero tante partite. In fondo credo sia giusto che io rimanga. Vi voglio vedere felici un'altra volta”.