Lunga conferenza stampa del presidente Vigorito (CLICCA QUI PER RIVEDERE LA CONFERENZA) che ha parlato del momento che sta attraversando la squadra giallorossa, ma soprattutto ha messo in risalto vari aspetti, tra cui il futuro e i programmi del Benevento.
19:10 - Vigorito, il Benevento e la formula dei play off
"Voglio spendere il mio tempo per il Benevento Calcio. I contatti con Auteri e Carli sono costanti. Il destino di molti dipende anche dalla categoria che faremo l'anno prossimo. Ho ancora la speranza di andare in B, non possiamo fare gli inviti al matrimonio senza gli sposi. Questa rosa attualmente non è da Serie B, va integrata con delle operazioni. Oggi il nostro sogno è il quinto posto, poi ci sarà la partita del quattro maggio e mi auguro che vedremo parecchie partite. Questi play off sono una grande ingiustizia. Non meritiamo di andare in B, ma non è giusto che vada una sola squadra e le altre ne devono fare quindici. Ricordo cosa successe con il Como e anche altre partecipazioni ai play off".
19:02 - Vigorito e il caso scommesse
"Il discorso delle scommesse mi disturba al punto che ho pensato di andare via dal calcio, ma poi ho capito che i sistemi si combattono da dentro. Sono stato poco attento, ma soprattutto devo essere quello che molti hanno sempre considerato: il simbolo di questa società. Non c'è bisogno di capire di calcio. Qualcuno ha detto che io ho perso il carisma, non credo di aver cambiato personalità. Penso che ancora una volta stiamo dando l'esempio che ci si può rialzare. Stiamo chiedendo di capire che chi spende milioni lo fa non perché ha degli affati sotto banco. Non c'è interesse, se non la passione"
18:58 - Vigorito e l'esonero di Auteri
"Avevo chiesto ad Auteri i motivi del rendimento negativo, ma le sue risposte dnon mi avevano convinto, quindi l'ho esonerato. Sono andato a prendere Pazienza che reputo un ottimo allenatore, ma credo che abbia trovato delle difficoltà maggiori rispetto a quelle che si aspettava. La squadra non ha recepito i suoi dettami, quindi ho pensato al ritorno di Auteri perché questa era la sua squadra che sta avendo comunque delle difficoltà. Auteri è molto fiducioso in questa squadra, anche adesso".
18:50 - "Da soli non si va da nessuna parte"
"Sono convinto che dobbiamo stare insieme. Questo vale più di tutto. Sono quello che ha pianto insieme a voi e che ha sorriso con voi. Non sono cambiato, sono solo cresciuto. Fate in modo che i vostri applausi superino le proteste. I calciatori non lo meritano, ma applaudite il Benevento, non i calciatori. Loro non sono eroi, ma neanche dei delinquenti. Sono ragazzi che hanno una responsabilità sulle spalle. Ci hanno portato in paradiso e ora siamo in purgatorio. Possiamo andare all'inferno, ma la speranza è che si possa tornare in paradiso. Ma non da soli, insieme. Da soli non si va da nessuna parte".
18:39 - Vigorito e le riforme
"Le categorie esistono per meriti sportivi. Credo che dovrebbe esserci una ripartizione finanziaria diversa per dare una mano alle squadre. Il calcio è dei giovani, ma soprattutto dei popoli. Il calcio è della gente, non puoi togliere a una persona il piacere di vedere il calcio. Devi metterlo in condizione che ci sia parità. Stabilite i requisiti delle strutture, del bilancio e anche del pubblico, poi facciamo le categorie. Non possiamo fare le categorie perché si chiama Benevento o Catania, non è la storia che ti fa iscrivere, ma il merito sportivo. Io sono per il merito sportivo".
18:35 - Vigorito e gli errori: "Ecco cosa ho sbagliato"
"Questa stagione mi sta costando 12 milioni di euro. Avete mai conosciuto una persona capace di spendere un milione al mese che non vuole andare in Serie B? Se lo conoscete presentatemelo, così gli offro 500mila euro. Cosa ho sbagliato? Ho avuto un errore di valutazioni negli ultimi quattro anni affidando compiti di sorveglianza che spettavano a me nei due anni di B. Oggi non ho rimpianti, continuo a rimanere fedele a me stesso. Sono convinto che nei due anni di B ho sbagliato perché ho delegato molto, avevo tanto lavoro da fare alla mia età. Nei due anni di C posso solo rimproverarmi di non essere rimasto a casa quando avevo la febbre. Dall C me ne vorrei andare perché credo che la città di Benevento e questa società meritino delle categorie superiori. Possiamo andare in B con una politica attenta che valorizzi le proprie risorse. Voglio andare in B, fino all'ultimo giorno lotterò per andare in Serie B".
18:20 - Vigorito e i tifosi
"Abbiamo fatto una campagna abbonamenti agevole. La squadra è andata in giro per la provincia, così come c'è stata l'iniziativa delle colombe del Benevento per coloro che stanno vivendo un momento difficile. Non mi sembra che ci sia un ambiente catastrofico. C'è una parte della tifoseria organizzata che contesta, questo è vero. Ho pensato di fare una conferenza a cuore aperto per riavvicinarci. Lo so che ci tenete per la squadra. Una cosa ho imparato dai tifosi organizzati, ovvero il rispetto. Ho rispetto per le idee degli altri, se pensano che questo sia un fallimento ho il dovere di dimostrare che questo non è vero. Sono felice di stare a Benevento. Per mantenere questa società ci vogliono un milione di euro e mezzo al mese. I soldi non comprano, il Benevento è gratis per chi dà a questa società delle garanzie. Dopo vent'anni non do una società per la quale ho dato la mia passione. Benevento mi ha dato molto in termini di affetto, ma l'affetto non si paga. Se volessi soltanto immagine che Benevento mi apprezza perché metto i soldi, allora sì che me ne andrei davvero. I problemi li superiamo. Per un presidente è vietato parlare con la tifoseria organizzata, ne abbiamo uno preposto. Le iniziative non mancano, cosa dobbiamo fare più? Lo so io cosa bisogna fare, dobbiamo vincere qualche partita. Ciò che più mi ha mortificato è che qualcuno abbia pensato che io venda questi colori per far vincere l'Avellino. L'unica idea che dobbiamo avere è che insieme si sta quando uno cade e l'altro lo aiuta a rialzarsi. Io sono insieme alle maglie, sto insieme ai ragazzi e anche a quelli che fischiano perché gli sto offrendo uno spettacolo. Gli altri sono in un angolo buio. In questo momento occorre parlare il meno possibile e sperare che si riaccenda la scintilla ai calciatori".
18:03 - Vigorito, Gori e Bruno
"A Gori ho dato le chiavi della società perché è un grande professionista. Lui non poteva stare in campo e una lettera anonima partita da Benevento lo denunciò. Di uno come Gori me ne servirebbero dieci, ma credo che sia ormai troppo tardi anche lui. Non porto rancori, ma se uno se ne va è fatta. In questo momento non sarebbe una cosa giusta. Bruno? Si è sempre proposto da calciatore, ma non abbiamo mai trovato l'accordo".
17:45 - Il futuro di Auteri
"Auteri è una persona trasparente ed è un ottimo allenatore. A fine campionato vedremo. Lui è molto ricercato, ho avuto la fortuna di trovarlo in un momento in cui era fermo"
17:39 - Vigorito e la contestazione
"A me dispiace anche se c'è una sola persona che contesta perché vuol dire che ho deluso qualcuno. Io non ho offeso mai nessuno. Siamo pochi allo stadio, è una questione di matematica. Dire che uno manca di rispetto o dire i morti, queste sono più che dire che siamo mille o duemila. La stampa su questo tace, ma è giusto. La mia televisione è stata la mia maggiore accusatrice negli ultimi mesi, ma non ho sospeso le trasmissioni. Le critiche le accetto. Io odio gli insulti, le volgarità, le calunnie che non sono critiche. Non ho mai pensato di fare la guerra al pubblico, mi dispiace perché vorrei vederli contenti. Hanno ragione se sono in rotta con la squadra perché non rende. Contro il Trapani si sono comportati molto bene e spero che questo avverrà anche in futuro. Poi ci sarà la fine dei giochi e proveremo a fare una squadra migliore, con calciatori felici di essere qui".
17:25 - Vigorito e i giovani presenti in rosa
"Occorre scegliere con attenzione i ragazzi che sono cresciuti. Su alcuni elementi possiamo contare, sia della vecchia che della nuova guardia. Sarà lo zoccolo duro per chi guiderà questa squadra nel prossimo anno. Questa volta, come l'anno scorso, dovrà avvenire a valle del ritiro. Ho idea che alcuni ragazzi sono molto interessanti e anche molto legati alla maglia giallorossa. Altri devono maturare da qualche altra parte se mi confermano che hanno prospettiva. Altri saranno lasciati liberi. Questi a prescindere da quelli che sono a fine contratto e per i quali ci sarà un ragionamento a parte, e quelli per i quali ci sarà un rinnovo. La politica del domani è di rinforzare il settore giovanile e di fare una selezione importante per la prima squadra".
17:15 - Vigorito: "Non vado via"
"Vigorito non va via, Vigorito rilancia. Adesso andiamo a fare i play off. Spero che possano andare bene perché è nella speranza che si cresce, a differenza dei fallimenti. Non trovo il fallimento. Se per voi il fallimento è che il portiere prende una palla in meno, allora forse bisogna dirvi che avete ragione. Quando Nunziante ha fatto tre parate consecutive sotto la Curva Sud e avete fatto un boato pensando che fosse arrivato Donnarumma, non credo che lo abbia fatto solo io. Io amo i giovani. Quest'anno ho incontrato 7mila giovani con Confindustria e non giocano a calcio".
17:10 - Vigorito e gli ultimi quattro anni
"Negli ultimi quattro anni siamo retrocessi in B, ma l'anno dopo abbiamo fatto una semifinale play off. Il secondo anno, se un signore come me prende quattro allenatori, e prende calciatori con un passato importante e retrocede, forse è colpa nostra? È colpa mia se Lapadula dice che se ne vuole andare? Nessuno ha sentito voci strane di pressioni su questi calciatori? Siamo retrocessi cambiando medici e allenatori, forse abbiamo capito perché qualcuno è scappato. Abbiamo fatto il primo anno di Serie C, dove Vigorito si fa tutte le trasferte insieme alla tifoseria. Non va solo a Torino o a San Siro, ma anche a Monopoli o Cerignola. Ho detto che amo la Serie C perché occorre stabilire una relazione con il mondo reale. Eppure siamo arrivati in semifinale l'anno scorso. I quattro anni sono due anni di B e due C. Sono un fallimento? Rispetto alla Serie A lo sono. Siamo stati sfortunati perché c'era il Covid. Il primo anno di Serie A abbiamo fatto 4700 abbonati. Ci avete applaudito anche quando siamo retrocessi e di questo vi dobbiamo ancora ringraziare. Quando siamo tornati in C ho detto che o siamo capaci di costruire una squadra con giovani fidelizzati o in Serie A non ci andiamo più. Vigorito non vuole andare via, vuole restare a Benevento. Non voglio essere ringraziato, ma voglio che si sappia che non tradisco nel calcio".
17:00 - Vigorito, la scelta di Pazienza, Auteri e i giovani
"Pazienza era un giovane che avevo osservato e che volevo prendere l'anno scorso al posto di Andreoletti. Qualche volta si indovina e altre volte no. Io credo che Pazienza sia un buon allenatore. Auteri era stato lincenziato perché nelle ultime quattro partite aveva fatto quattro punti, come accaduto a Pazienza. Perché l'ho richiamato? Perché credo che una squadra nata con Auteri difficilmente con un altro allenatore avrebbe fatto le stesse cose. Io e Auteri abbiamo capito che il lavoro non è amicizia. Mi auguro che la squadra ritrovi lo smalto che aveva nelle prime giornate, se non dovesse arrivarci ricordiamo cosa dicemmo quando presentammo le magliette. La società ha delle offerta per qualche milione di euro per qualche calciatore. Il futuro di questi calciatori dipende dal sottoscritto perché sono sotto contratto".
"Ultimamente siamo pochi, qualcuno si è chiesto perché questa atmosfera di disfattismo possa causare un'aria negativa? È giusto farlo, ma forse occorre metterlo da parte in questo momento. La tifoseria vuole protestare, chi dice di no, ma la critica non nasconde la malafede o l'incapacità di giudizio. La evidenzia ancora di più. La cosa che più mi dispiace è che voi pensate che io faccia le cose senza pensarci".
16:46 - Ciò che sta vivendo il Benevento può essere dovuto da una mancata coesione all'interno dello spogliatoio?
"Chi gestisce una società si fa sempre una idea. I miei sogni mi hanno portato in tutto il mondo. Poi mi hanno portato a Benevento, dove ho trovato persone che mi hanno permesso di esprimere la mia passione. Quando una cosa si fa con passione, si ha un grosso vantaggio ma anche uno svantaggio. La passione crea simpatie e antipatie, non è una dote di razionalità, ma va oltre questo aspetto. È facile creare dei vuoti. La parola rispetto significa tante cose, molti lo interpretano a senso unico. Quando devo prendere una decisione importante, io ascolto gli altri. Le mie aziende sono fatte da persone che vengono pagate per darmi le soluzioni, poi se non mi piace do anche il mio contributo che a volte va bene e altre volte va male. Io non credo che quelli che stanno fuori abbiano la verità, ma credo che ce l'abbiano quelli che fanno questo lavoro. Questi luoghi comuni tipici di una mentalità diversa, che è quella del rapporto diretto del calciatore, non fanno parte della mia mentalità.
Sto parlando adesso soltanto per rispondere a una serie di fatti, ma non sono pentito di nulla. Siamo partiti con un gruppo di giovani, dicendo che avremmo fatto di tutto per migliorare la posizione dello scorso anno. Ho detto che avremmo ridimensionato la squadra, portando avanti un progetto che portasse a formare una squadra che negli anni avesse il sangue giallorosso. Questi luoghi comuni dell'essere coesi, penso che non esista nel calcio. La società fa ciò che può fare in base a ciò che dicono gli allenatori o il direttore. Pensavo che i giovani avrebbero avuto delle difficoltà, che saremmo partiti col passo lento. Ero molto preoccupato. Poi se vedi che dopo 19 partite sei al primo posto, pensi di aver sbagliato? Un po' di presunzione può averla anche uno che spende 30 milioni l'anno? Sono stato felice e su questo era d'accordo tutta l'Italia. Sicuramente ho sbagliato a non intervenire sul mercato. Abbiamo sei osservatori che girano tutte le domeniche, più Carli. Tutti e sette hanno detto che non c'erano calciatori in giro che potessero migliorare questa squadra. Nelle ultime 24 ore ho inviato una persona a Milano per fargli prendere un calciatore. Ho parlato per un centrale difensivo, aveva un valore di 60mila euro e mi hanno chiesto 2 milioni. Il tempo dei 2 milioni è finito. Mi hanno chiesto questi soldi perché lottavano per la retrocessione in Serie B, ma per me era una rapina. Poi ho chiesto un altro centrale difensivo di 26 anni che è proiettato verso una bella carriera. Ho offerto un milione e mezzo, ma non me l'hanno voluto dare. Ho parlato con i miei collaboratori che mi hanno detto che ne avremmo potuto fare a meno. Non aver preso qualcuno si è rivelato sbagliato, ma siamo convinti che avremmo vinto con un difensore e un attaccante? Non eravamo sicuri di vincere. Non è stato fatto perché persone che hanno una storia nel calcio hanno detto che si poteva andare avanti in quel modo, altrimenti avrei speso soldi per prendere nuovi calciatori".
16:37 - Quanto può influire questa seconda parte di stagione sul prossimo campionato?
"Fare discorsi sul calcio è molto difficile. Non faccio profezie, ciò che faccio sono impegni. Io parlo agli uomini di buona fede, per gli altri è inutile. Per il futuro vi posso dire che dopo aver finito la partita col Cerignola, siamo stati in grado di scontentare tre tifoserie. La tifoseria del Cerignola mi ha insegnato molte parole che non conoscevo, quelli di Avellino mi hanno ringraziato ma si sono anche lamentati per il fatto che ci siamo impegnati contro di loro. Alcuni di Benevento hanno immaginato che questa fosse una cospirazione per far salire il Benevento in Serie B. A loro va solo una risposta, noi siamo andati in A e in B e l'Avellino era in C. Se avessi avuto questi poteri li avrei spesi per il Benevento. Ad Avellino ho vissuto vent'anni, ma pensare che io possa fare il tifo per un'altra squadra è in errore. Per Benevento Calcio ho sempre grande impegno. Ad Avellino non ho niente a che vedere con il calcio, ma solo una questione lavorativa. Qualcuno ha detto che ho finanziato il basket di Avellino. Non ho paura a dire i numeri, il basket di Avellino ha avuto un finanziamento di 30mila euro da parte dell'Ivpc. Io sponsorizzo il Rugby Benevento da dieci anni e nessuno se ne è accorto e di sicuro verso molto di più. Negli ultimi quattro anni, questa società ha speso 60 milioni di euro. Credo che 30mila euro corrispondano allo stipendio del magazziniere".
16:35 - Momento difficile, qual è la posizione di Vigorito in merito ai play off e al futuro?
"C'è amarezza da parte della società. C'è una profonda analisi con gli addetti ai lavori per cercare di capire i motivi. Se non abbiamo ancora svoltato vuol dire che non li abbiamo ancora capiti. Questa confusione non deriva dall'età, ma forse perché anche ciò che succede intorno crea confusione. Dobbiamo superarla, mi auguro che possa avvenire ancora in tempi sufficienti per non fare un brutto play off. Mi auguro che con l'aiuto di tutti ci si possa mettere di nuovo a cavallo per poter fare un buon finale di campionato con gli spareggi".
16:30 - Comincia la conferenza, il presidente risponde alle domande dei tifosi
Le parole di Vigorito: "È una conferenza stampa strana, voglio fare delle dichiarazioni per uscire fuori da un'atmosfera di dubbi su cose che mi interessano da vicino e che interessano tutti i nostri tifosi. Ho voluto che ci fosse anche un filo diretto perché molto spesso tifosi che vivono meno la città, lo sport durante la settimana, hanno una visione parziale di ciò che sta accadendo. Ho avuto l'idea di poter ascoltare anche loro. Intendo parlare a tutti quelli che hanno a cuore il Benevento Calcio. Una prima risposta la voglio dare a un signore che mi chiede perché nella società non ci sono beneventani. Per tranquillizarlo, vi dico che il Benevento Calcio dà lavoro a 88 persone, di cui 59 sono beneventani".