Il Giugliano sembra in crisi, ma la strega non deve fidarsi

Napoletani reduci da un solo punto conquistato nelle ultime cinque partite

il giugliano sembra in crisi ma la strega non deve fidarsi
Benevento.  

La sconfitta casalinga col Monopoli sembrerebbe consegnare al campionato un Giugliano in crisi di gioco e di risultati. Sembra lontana la vittoria sul Trapani del 3 novembre scorso. Dopo quella sfida al De Cristofaro, la squadra napoletana ha giocato 5 partite di campionato e una di coppa Italia (contro l'Avellino), con un score da brividi: un solo punto conquistato (pareggio a Caserta), poi sei sconfitte (compreso quella di Coppa). Eppure Bertotto difende i suoi e dice candidamente: “Io non vedo tutto questo disastro”. Il tecnico torinese ammette che la classifica non è quella che si aspettava, ma le prestazioni della squadra non sono state sempre così negative come le fanno apparire i risultati: “Certo, non sono felice del momento che stiamo vivendo, ma la squadra è sul pezzo. Dobbiamo essere bravi a rimanere in piedi e i ragazzi io li vedo in piedi. Fiduciosi, andiamo avanti”. 

Parole che devono servire anche ai giallorossi per capire che del Giugliano non c'è da fidarsi. 4-3-3 di base con il beneventano Giorgione a centrocampo, con una coppia centrale di difesa molto tecnica come Caldore e Minelli, con qualche carenza in attacco dove non sta più trovando continuità il talentino romano Ciuferri.

Il Benevento, reduce dalla bella vittoria di Trapani deve cercare di stanare subito i “tigrotti” dalla propria area e tenere il ritmo alto per non rimanere invischiato nella ragnatela della squadra di Bertotto. Auteri ha ampia possibilità di scelta, sa che può contare anche sugli uomini della panchina e in qualche caso potrebbe ripartire anche da qualcuno di loro. Uno di questi è certamente Lanini, che è a ridosso dei cannonieri più prolifici del girone con le sue 7 reti (più una in Coppa Italia), segnate però in un lasso di tempo davvero esiguo, 425 minuti, che equivalgono a poco meno di 5 partite intere. Il bomber torinese della passata stagione sembra essere tornato a quei livelli di gioco e appare difficile non considerarlo sin dall'inizio contro il Giugliano, malgrado il difficile connubio tecnico-tattico con Manconi.

L'allenatore ci sta pensando, sa che la ricchezza della sua squadra viene proprio dall'abbondanza dell'offerta, dalla possibilità di scegliere un undici di partenza e poter chiudere con una formazione pressoché rivoltata come un guanto, ma ugualmente competitiva. Le scelte come sempre saranno frutto di ciò che Auteri avrà visto nel corso della settimana: c'è da onorare il fresco titolo di campione di inverno e provare a girare alla cifra tonda di 40 punti. Sarebbe un primo grande traguardo raggiunto, una base solidissima per sognare anche nel girone di ritorno.