Di Costanzo: "Il Benevento è la squadra che gioca il miglior calcio"

"Tra le antagoniste vedo meglio di tutte l'Avellino, Ma attenti anche a Catania e Cerignola"

di costanzo il benevento e la squadra che gioca il miglior calcio
Benevento.  

Nello Di Costanzo ne ha fatta di strada nel calcio: è stato a Benevento nel 2002/03 e mise le fondamenta a quella squadra del 2003/04 che si giocò la finale play off per la B a Crotone (lo aveva sostituito il compianto Benedetti). In carriera ha vinto 7 campionati, in ogni categoria. “Il Venezia – racconta ospite ad Ottochannel – mi ha portato in B, ma amo ricordare anche le promozioni con squadrette minori: la Viribus Unitis in Prima categoria, il Gladiator in D. E poi anche la Juve Stabia. A Benevento mi sono trovato bene, ebbi anche un premio dal presidente della provincia che ho ancora in bella mostra nel salotto di casa”. 

Domenica ha assistito a Benevento-Turris dalla tribuna del Vigorito: “Avevo già visto la Turris dal vivo, aveva pareggiato contro l'Avellino . Ma i corallini avevano giocato in maniera più spregiudicata con una difesa a 4. Col Benevento invece si sono messi a 5 dietro, con un centrocampista in più: in fase difensiva era un 5-4-1. Si volevano chiudere, sapevano di incontrare un Benevento che in casa ha vinto sempre, una squadra che a livello nazionale ha la differenza reti migliore e quindi la Turris è venuta con l'idea di chiudersi e partire in contropiede. C'è anche riuscita in qualche maniera: la bravura del Benevento è stata quella di non scomporsi. E la squadra giallorossa ha meritato di vincere. L'unica pecca nel secondo tempo, al 35', mi ricordo anche il minuto, è stata forse quella di aver subito un'occasione da gol con Nocerino di testa dove il nostro portierone ha fatto una parata coi piedi istintiva, un'occasione che non si doveva concedere. Ci vuole un po' più di attenzione, qualche centrocampista non era rientrato come si deve. Nocerino ha colpito di testa e poteva fare anche di più. Ma ai punti avrebbe comunque vinto il Benevento, ha dato spettacolo, ha costruito tante palle gol: io mi sono divertito”.

L'ENDORSEMENT. “Possiamo dirlo tranquillamente – ammicca Di Costanzo – il Benevento è la squadra che gioca meglio, ha i numeri migliori, non è solo estetica, giocando di prima riesce ad opporsi anche a squadre che si chiudono. Ha giocatori come Lamesta che nell'uno contro uno possono fare la differenza, ha questi giovani che hanno entusiasmo, corsa, fanno una riaggressione ottima. Ho letto una statistica che indica il Benevento, insieme al Padova, come la squadra che porta più pressione agli avversari, nel calcio moderno di questo c'è bisogno. I giallorossi sanno giocare quando hanno la palla, ma sono bravi anche nella riaggressione, e quando si perde la palla si cerca di recuperarla velocemente. Hanno tutti gli ingredienti per farci dire che in questo momento è la squadra da battere. E' che il campionato è ancora lungo. Il Benevento in fondo è una squadra in cui ci sono molti giovani: questa è una cosa straordinaria, sono tutti cresciuti nel settore giovanile, a partire dal portiere che è poco più di un bambino, ma è un gigante in tutti i sensi e nonostante questo si riesce a fare un calcio di grande personalità. La Turris nelle ultime 4 giornate aveva ottenuto due vittorie e due pareggi, allora dobbiamo dire che se la strega continuerà così arriverà fino in fondo. Nonostante altre squadre forti, come l'Avellino che ha un organico importante, attaccanti esperti, Patierno, Gori, Russo, Tribuzzi e bisogna aspettarsi, al di là della sconfitta contro il Taranto, che faccia un campionato lineare. Il Benevento deve solo continuare col gioco, perchè sa giocare, magari mettendoci un po' più di attenzione. Anche quando si è messo a cinque nel finale, vuol dire che sta imparando a difendere quando serve. Lì diventa difficile per tutti”.

UNO STILE DA MANTENERE. “Non deve diventare difensivista – dice ancora Di Costanzo - ma mantenere il suo stile di gioco: ha subito solo 8 gol, questo significa che ha anche un'ottima difesa. Se a Crotone si è subito, forse mancava un po' di sostanza in più, ora mister Auteri ha capito. E' una squadra sicura dei propri mezzi, sa giocare al pallone, il gol prima o poi viene. Fino a questo momento non c'è un vero e proprio capocannoniere, 5 gol Perlingieri, 5 Manconi, A maggior ragione c'è un gioco di squadra dove tutti possono far gol. Avere il miglior attacco senza avere un bomber con tanti gol vuol dire proprio questo. Ci sono momenti di alcune partite, in cui non sei riuscito a chiuderle, e quello è il momento in cui non puoi rischiare di buttare via tutto. Squadre scadenti non ce ne sono, in quei momenti devi dare più sostanza alla difesa e al centrocampo, chiedendo un sacrificio maggiore agli attaccanti. Non voglio accusare o rimproverare nessuno, ma su quell'azione di Nocerino sulla destra l'attaccante che sta in campo deve rientrare”. Una chiosa sul portiere giallorosso: “Di Nunziante mi colpisce la serenità. Io ho conosciuto Buffon che era il presidente della Carrarese quando io allenavo lì, in porta c'era Piscitelli: diceva che la capacità di un portiere sta nell'essere sereno e superare qualche piccola indecisione che si può fare, non rimuginarci sopra. Ho l'impressione che Nunziante sappia subito superare quel momento se commette qualche errore”.

ATTENTI AL LUPO. Bisogna scegliere l'antagonista principale della capolista... “Tra i tanti l'organico dell'Avellino è quello migliore, poi viene il Catania, poi il Cerignola e il Monopoli. Il Giugliano fa il minutaggio, l'ho visto dal vivo col Catania e mi ha fatto impressione. La Juve Stabia dello scorso anno ha creato qualcosa di nuovo, ha fatto giocare tanti giovani per prendere degli introiti della Lega, ci sono squadre che vivono di questo. Il Benevento invece i suoi giovani li ha cresciuti in casa e questo è ancora più bello. Se devo essere razionale penso che tra queste squadre solo l'Avellino può insidiare la prima posizione. Anche il Catania che ha giocatori importanti, come Inglese, può dire la sua. Il campionato è lungo e dobbiamo considerare che a gennaio le cose possono cambiare: per qualcuno in peggio, ma diverse squadre si rinforzeranno, soprattutto quelle che hanno maggiori possibilità come il Catania, il Crotone, che è attardato, lo stesso Trapani, che ha grandi possibilità economiche. A gennaio ne vedremo delle belle. Il Benevento deve mantenere il suo stile di gioco, ma quelle che vedo pericolose sono il Catania, l'Avellino, un po' il Cerignola e forse il Trapani”.

LA PROSSIMA. “Picerno? Attenzione ad Energe che ho avuto, lui gioca a destra nel 4-2-3-1, ma anche come seconda punta di piede sinistro e attacca la profondità, un buon giocatore di serie C. Viene dentro al campo e ha il tiro a giro di sinistro giocando a destra. Starei attento su palla scoperta a scappare un attimo prima, è un buon giocatore che fa fatica nella fase difensiva. Bisogna attaccarlo così lo si costringe a rientrare e ancora di più a ripartire. Ma non c'è bisogno dei miei consigli, sono certo che Auteri avrà tutte le buone indicazioni da dare ai suoi ragazzi”.