Benevento, cosa serve per scardinare la difesa rossonera

Giro palla veloce e rasoterra, per evitare la "contraerea" dei satanelli

benevento cosa serve per scardinare la difesa rossonera
Benevento.  

E' sicuramente presto per far parlare i numeri. Eppure qualche indicazione, questi ultimi, sono sempre in grado di darla. Il Benevento ha il secondo attacco del girone con i suoi 8 gol segnati, 6 in casa e 2 in trasferta (2 Acampora e Berra; 1 Pinato, Talia, Manconi e Lanini). Il Foggia, che ha speso risorse economiche ingenti per l'attacco, ne ha realizzati 5 (3 Emmausso; 1 Salines, 1 autogol), di cui 3 allo Zaccheria e 2 in trasferta. 

In quanto a reti subite, il Benevento ne ha incassate 3 in totale, 2 in casa e una in trasferta. Il Foggia è invece a quota 6 gol subiti: pensate un po', tutti in casa (2 dal Trapani, 4 dal Monopoli). Invece è ancora imbattuto in trasferta (a Bari con l'Altamura e a Latina), dove dunque non ha ancora subito neanche una segnatura.

Pochi numeri a disposizione dopo 4 giornate, ma che evidenziano una struttura di squadra più idonea alle partite in trasferta che a quelle casalinghe, nelle quali l'attacco (Murano, Emmausso, Zunno, Orlando, Millico e Santaniello) è già andato sotto il mirino dei tifosi a cui non è piaciuta l'efficacia.

Più pratica la difesa dove l'esperto Perina ha soffiato il posto tra i pali a De Lucia, impallinato con tiri dalla distanza dagli avanti del Monopoli, e dove Brambilla può contare su una coppia centrale esperta come quella formata da Ercolani e Camigliano e pressoché imbattibile nel gioco aereo. Il primo con un passato prestigioso nelle giovanili del Manchester Utd (l'anno scorso gol vincente alla Juve Stabia), il secondo ex Pro Vercelli (ma prelevato dal fallito Ancona), un metro e 88 di altezza.

Con Salines, alto 1,87 e realizzatore l'anno scorso di ben 7 gol in 35 partite, che gioca da terzino destro, e Felicioli, esordio in A col Milan di Pippo Inzaghi, poi Venezia, Ascoli, Cittadella, che sta sul versante mancino, si compone una difesa di tutto rispetto per il Foggia.

Il Benevento dovrà provare a scardinarla con intelligenza e cercando sempre il gioco rasoterra. Proprio il duello tra Lamesta e Felicioli sulla destra dello schieramento giallorosso potrebbe essere decisivo nei giochi offensivi del Benevento. Così come l'abilità di Perlingieri di mantenere palla e procurare spazi ai compagni a cui scaricare il pallone. Non è da dimenticare che a copertura della difesa dei satanelli agiscono anche due mediani strutturati come Gargiulo e Vezzoni. Ci sarà da sudare per avere la meglio sulla difesa rossonera.

Molto dipenderà anche dalla verve del centrocampo, che dovrà velocizzare il giro palla e essere pronto a verticalizzare quando ce n'è la possibilità. Contro il 4-2-3-1 di Brambilla saranno come sempre essenziali gli esterni, sia quelli bassi (presumibilmente Oukhadda a destra e Viscardi a sinistra) che quelli alti (Lamesta a destra e Manconi a sinistra, entrambi con ampia licenza di accentrarsi). Sarà un bel duello in tutte le zone del campo, per aver ragione di una squadra come quella foggiana, bisognerà giocare al meglio e trovare i grimaldelli giusti per fare male alla difesa rossonera.