Benevento, occorre sfruttare le proprie caratteristiche

Rapidità al posto della fisicità, con la scelta degli elementi giusti

benevento occorre sfruttare le proprie caratteristiche
Benevento.  

(frasan) Dice Carli che la struttura fisica non c'entra con il ko di Catania. La prerogativa che è mancata è stata invece l'intensità di gioco. E' lì che bisogna migliorare. 

La verità, pensiamo, è che ognuno deve sfruttare le virtù di cui è in possesso. Il Benevento ha giocatori rapidi, bravi a manovrare nello stretto e a dialogare in velocità? E allora ben vengano elementi con queste caratteristiche, che siano sfruttate al meglio e più a lungo nell'arco di una partita. 

A centrocampo nella prima frazione è mancato qualcosa, forse anche dal punto di vista numerico, considerato che Toscano ha imbottito la sua squadra di centrocampisti: due esterni da battaglia nella linea a quattro (Guglielmotti e Anastasio), due centrali strutturati Sturaro e Di Tacchio, due mezze punte votate al gioco (offensivo) come Luperini e Carpani, una punta centrale (Lunetta) che in carriera ha fatto anche il terzino destro. Era anche prevedibile che là in mezzo si soffrisse. 

Nella ripresa sono intervenuti due fattori che hanno cambiato le carte in tavola: il calo fisiologico del Catania e l'ingresso nel Benevento di giocatori che hanno modellato meglio l'undici di partenza. Borello ha interpretato bene il ruolo di mezzala offensiva, aggredendo gli spazi che prima erano rimasti terra di nessuno, Pinato ha dato un bel contributo di fisicità, nonostante non sia al meglio, e Perlingieri ha riempito l'area come è giusto che si faccia quando si fa la fase offensiva. Peccato non essere riusciti a far gol: tutto oggi sarebbe parso più roseo.

Lo avevamo detto in tempi non sospetti: sul campo del Benevento è ben visibile il cartello di “work in progress”, vale a dire di lavori in corso. La squadra ha subito tanti rimodellamenti e altri ne dovrà assorbire, perchè gli infortuni di Nardi (il giocatore più importante nella rosa giallorossa) e di Simonetti, oltre che di quelli meno gravi dei difensori, hanno portato a rivedere molto del disegno iniziale. 

E' il momento di stringere i denti, di affidarsi ai giocatori più in palla, in attesa che il gruppo allestito diventi squadra. C'è bisogno di un po' di tempo, è insindacabile. Nel frattempo bisogna trovare il modo di fare punti e di non accusare già uno svantaggio grave dalle prime.