Battisti "rapito" dai giovani giallorossi: "Che giocatore Prisco!"

Foto ricordo con Diego Palermo: "Sono stato il suo capitano a Chieti"

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Benevento.  

(f.s.) Alessandro Battisti ha mantenuto lo spirito di quando (anni 95-97) vestiva la maglia giallorossa e ringhiava sul collo degli attaccanti che avrebbero voluto segnare un gol alla strega. Ora è il direttore sportivo del Roma City, dove ha accettato di abbracciare un progetto ambizioso sì, ma anche sostenibile. Spendere con intelligenza, senza sperperare. E' quello che serve ad una società forte in una metropoli come Roma. “Qui è davvero tutto molto bello – dice – c'è un centro sportivo da serie A, infrastrutture incredibili, un albergo, una piscina. Si può lavorare proprio bene. Il Roma City era solo una società che spendeva tanto, ora cerchiamo di costruire qualcosa di importante, sfruttando le strutture esistenti e dando spazio a giovani interessanti”.

Ha assistito al test col Benevento ancora rapito da quei colori, che non ha mai dimenticato. “Mi piace come stanno organizzando il campionato, il direttore sta facendo proprio quello che dicevo io riferito al Roma City”. La squadra, imbottita di giovani, gli è piaciuta: “Davvero tanto. Soprattutto nel primo tempo quando la palla girava a 360 all'ora. Poi l'afa ha fatto la sua parte. Ma, al di là del gol iniziale subìto, la squadra mi è piaciuta proprio, ha risorse importanti”.

Tra i giovani ha guardato con particolare interesse a quelli del centrocampo: “Bè, Talia lo conoscevo già. Credetemi, lo seguo ancora tanto il Benevento. Ho ancora negli occhi il gran gol fatto alla Carrarese nella semifinale play off. Ma vi raccomando Prisco. Secondo me è un gran giocatore, da tenersi ben stretto”. Nella squadra giallorossa c'è insomma il giusto mix: tanti atleti giovani e molti elementi al top della categoria: “Bè, Lanini, Manconi, Lamesta non li scopro certo io...”.

Prima del match foto ricordo con il vice presidente giallorosso Diego Palermo, di Marino come lui, ma soprattutto suo compagno di squadra al Chieti nel lontano 2001. “Bei tempi, io avevo già 30 anni, lui invece stava appena iniziando. Diciamo che sono stato il suo capitano. E' stato bello ritrovarlo dopo tutto questo tempo”. Così come è stato bello rivivere questo amarcord coi giallorossi, quei colori che non ha mai dimenticato.