(f.s.) Il Catania con Adamonis, Di Gennaro, Di Tacchio, Carpani, Verna e il desiderio De Rose; l'Avellino con Iannarilli, Tribuzi, forse Sounas; il Trapani con Kanoutè, Seculin, Fall. Il mercato prova a dare segnali chiari sul piano delle forze che saranno messe in campo. C'è già chi dice che Trapani, Catania, Avellino e Benevento faranno un campionato a parte. Fermo restando che in serie C c'è sempre la Juve Stabia di turno che rompe le uova nel paniere alle favorite.
Prendiamo in prestito una frase di Eziolino Capuano che oltre a guidare il Taranto dalla panchina, in estate si trasforma in un coach all'inglese facendo lui stesso le scelte di mercato per la sua squadra: “Noi facciamo un mercato di idee – dice – non abbiamo le potenzialità per competere con le squadre più forti”. E poi aggiunge quella che molti indicano come la sua arma segreta: “Importante – dice – non è prendere tanti giocatori bravi, l'importante è incastrarli. Altrimenti facciamo un mercato con le figurine. Il calcio non si fa così, se no capitano sempre di più squadre come il Catania dello scorso anno che si salvano all'ultima partita di campionato. La costruzione di una squadra va fatta con tanti incastri”.
La semplicità spesso nel calcio paga. I grandi nomi aiutano a fare tanti abbonamenti, gli “incastri” buoni fanno vincere i campionati.
Il Benevento, per tornare alle cose di casa nostra, si sta muovendo in questa direzione. Si sta cercando di colmare i vuoti che nella scorsa stagione non hanno consentito di arrivare fino in fondo all'obiettivo.
E' per questo che Carli si è mosso prima per l'attacco spiazzando quanti attendono le ultime ore di mercato per tuffarsi nel mercato delle punte. L'obiettivo primario era quello di prendere tre attaccanti, un esterno mancino di fascia destro, un centravanti d'area, una punta che potesse partire da sinistra e chiudere al centro. Due obiettivi su tre sono stati centrati con l'arrivo di Lamesta e Manconi. Giocatori duttili, oltre che estremamente bravi. Lamesta è il mancino che gioca sull'out destro, Manconi è un attaccante che punta la porta avversaria partendo da lontano e non stazionando in area. L'unico colpo mancato è stato quello di Claudio Morra, centravanti d'area, a cui si è rinunciato senza neanche strapparsi i capelli. Considerata la vincenda Ciciretti, numericamente al Benevento potrebbe mancare qualche elemento, ma va detto che cinque attaccanti (Lanini, Manconi, Lamesta, Perlingieri, Starita) per un campionato di 34 partite possono essere più che sufficienti. E dalla società hanno fatto intendere che per ora il mercato degli attaccanti appare già completo. Meglio ora lavorare sulle cessioni (inevitabili) e su quei famosi “incastri”, quei giocatori appropriati (non costose “figurine”) che possono rendere la squadra più competitiva.